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Proteste, arresti e biglietti per fuggire: l'annuncio di Putin visto dalla Russia
I cittadini russi sono scesi in piazza in 38 città per manifestare contro le parole del presidente che ha annunciato la mobilitazione parziale e il richiamo nell'esercito di 300mila riservisti. Cresce il numero di biglietti aerei acquistati per lasciare il paese
La guerra, o almeno la paura della guerra, è entrata nelle città russe. È successo dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato una parziale mobilitazione dei riservisti per quella che il Cremlino chiama ancora “operazione militare speciale” in Ucraina. Sergey Shoigu, il ministro della Difesa, ha precisato che la chiamata riguarderà per ora 300mila russi.
La notizia ha suscitato proteste per le strade di 38 diverse città russe. A cui sono seguiti migliaia di arresti: più di 1.300, a quanto ha fatto sapere una Ong per i diritti umani. Il Guardian parla di 502 persone fermate nella capitale e 524 a San Pietroburgo.
La paura per le conseguenze – in Russia organizzare o partecipare a una protesta può portare fino a 15 anni di reclusione – e il timore di diventare soldati in Ucraina ha fatto sì che i cittadini si attivassero per fuggire dal paese. Dopo l’annuncio della mobilitazione, è aumentata la vendita di biglietti aerei per capitali come Istanbul e Tbilisi.
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