editoriali
L'inflazione soffoca la Turchia e le ricette di Erdogan peggiorano la situazione
A settembre l’indice dei prezzi è cresciuto dell’83,45 per cento su base annua, la caduta della lira turca (ora vale 0,055 dollari) non si arresta con la crisi che morde soprattutto le fasce meno abbienti
In Turchia l’Inflazione continua a galoppare e la lira è al tracollo. Le ultime rilevazioni ufficiali sono impietose: a settembre l’indice dei prezzi è cresciuto dell’83,45 per cento su base annua, un livello che non era stato mai così alto dal 1988. Nonostante questo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogğan insiste nel chiedere alla banca centrale di mantenere bassi i tassi d’interesse, contrariamente a quanto fanno tutti i paesi del mondo occidentale e la logica economica richiederebbe, convinto che questo possa spingere la crescita che si mostra sempre di più il vero tallone d’Achille del suo governo. La caduta della lira turca (ora vale 0,055 dollari) non si arresta con la crisi che morde soprattutto le fasce meno abbienti. E secondo i dati ufficiali, il pil nel secondo trimestre di quest’anno è cresciuto del 7,6 per cento su base annua, in contrazione rispetto alla crescita dell’anno precedente ma non in tracollo verticale. Tanto basta per dare a Erdogan la forza (nei sondaggi in vista delle elezioni del 2023 che in questo momento sono tornati per lui favorevoli) di sostenere una ricetta di crescita che per la maggioranza degli economisti sarebbe, invece, un cappio al collo per la Turchia. Se si continuano a ridurre i tassi d’interesse quando l’inflazione corre senza freni, infatti, il risultato è che si crea un circolo vizioso che finisce per impoverire il paese perché la moneta diventa carta straccia sebbene favorisca le esportazioni. Ma Erdogan non arretra di un passo e fa pressioni sulla banca centrale turca affinché apporti nuovi tagli dei tassi a dispetto della fiammata dei prezzi.
“La mia battaglia più grande è contro gli interessi. Gli interessi sono il mio nemico più grande. Abbiamo abbassato i tassi al 12 per cento. E’ sufficiente? No, non lo è. I tassi devono essere abbassati ancora”, ha detto di recente il presidente turco che ha promesso mezzo milione di case per le famiglie a basso reddito. Impoverire i cittadini per poi offrirgli un tetto: è l’economia secondo Erdogan.