Editoriali
L'ambasciata ucraina e le altre lettere esplosive a Madrid
Gli ordigni destinati a obiettivi collegati a Kyiv, e i confini larghi della guerra. Per Lavrov Mosca sa con chiarezza che sta combattendo contro tutta la Nato
Mercoledì una busta contenente dell’esplosivo è arrivata all’ambasciata ucraina in Spagna. Giovedì lettere simili sono state indirizzate al primo ministro Pedro Sánchez, al ministro della Difesa Margarita Robles, a un’azienda che produce armi anche per l’Ucraina e all’ambasciata americana a Madrid: in tutto sono almeno sei. Soltanto il primo ordigno è esploso senza fare vittime, un impiegato dell’ambasciata è rimasto lievemente ferito, ma per il paese sono aumentate le misure di sicurezza.
Il premier non ha elencato i sospetti, ha detto che sono in corso tutti gli accertamenti e che si segue la pista del terrorismo. Gli obiettivi sono tutti collegati all’Ucraina, alle istituzioni che in questi mesi hanno espresso il loro sostegno nei confronti di Kyiv, ma per ora è stato messo in dubbio che Mosca possa essere il mandante. L’ambasciata russa a Madrid ha condannato le lettere bomba, mentre il ministro degli Esteri ucraino ha chiesto che tutte le ambasciate del suo paese in giro per il mondo rafforzino la sicurezza. La Spagna non si è discostata dalla linea della solidarietà europea, ha messo in chiaro che Madrid condannava l’invasione, ha mandato armi e aiuti, è sempre stata dalla parte di Kyiv, con un profilo meno spiccato rispetto ad altri paesi europei, ma quello che sta succedendo fa sorgere comunque il dubbio che ci sia un contagio, che ormai anche fuori dai confini europei la guerra sia diventata questione di sicurezza e di quotidianità, di scelte e di allerta. Una strategia contro la quale l’arma migliore è quella utilizzata finora: l’unità.
Oggi il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, escluso dall’incontro dell’Osce che si è tenuto in Polonia, ha ripetuto che ormai Mosca sa con chiarezza che sta combattendo contro tutta la Nato. Come sottolineano le autorità spagnole, è probabile che la Russia non abbia responsabilità in quello che sta succedendo, ma è l’effetto della guerra, che fa paura anche a Madrid.
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