Così Kyiv ha annientato la migliore unità militare di Putin
Cosa c’è da sapere sulla 200esima brigata? “Scappano molto bene”, ha risposto l’ucraino al comando dell’offensiva di Kharkiv
Helsinki. Sottomarini pieni di armi nucleari entrano ed escono dalle acque gelide lungo la costa della penisola russa di Kola, ai confini settentrionali dell’Europa. Missili in grado di distruggere città sono immagazzinati a dozzine in bunker scavati nelle colline dell’entroterra. Fin dalla Guerra fredda, questo arsenale artico è stato protetto da un’unità da combattimento considerata una delle più formidabili della Russia – la 200esima brigata separata di fanteria motorizzata – fino a quando quest’anno i suoi migliori combattenti e armi sono stati inviati in Ucraina ed è stata distrutta. La 200esima è stata tra le prime unità a piombare in Ucraina il 24 febbraio, come parte di un temibile assalto alla città di Kharkiv. A maggio, l’unità stava barcollando per tornare oltre il confine russo, nel disperato tentativo di riorganizzarsi. Un documento che dettaglia un inventario di metà guerra dei suoi ranghi mostra che alla fine di maggio erano rimasti meno di 900 soldati in due gruppi tattici di battaglioni che, secondo funzionari occidentali, erano partiti dalla guarnigione della brigata in Russia con più di 1.400 soldati. Il comandante della brigata è stato gravemente ferito. Secondo il documento alcuni tra coloro che venivano ancora considerati parte dell’unità erano elencati come ricoverati in ospedale, dispersi o refuseniki: non disposti a combattere.
Il crollo della brigata riflette in parte la difficoltà del suo incarico in guerra e le valorose prestazioni dell’esercito ucraino. Ma un esame più attento della 200esima brigata mostra che il suo destino è stato anche plasmato da molte delle stesse forze che hanno fatto deragliare i piani di invasione del presidente russo Vladimir Putin: corruzione endemica, errori strategici e incapacità del Cremlino di comprendere le possibilità reali delle proprie forze armate o di quelle dell’avversario. Dopo mesi di cessione di territorio e perdita di migliaia di truppe, Putin sta ora cercando di salvare i suoi grandiosi obiettivi con un’intera forza che assomiglia alla 200esima: gravemente impoverita, significativamente demoralizzata e piena di coscritti inesperti. “Sono a malapena al 60 percento della forza, costretti a fare affidamento su rinforzi che non bastano”, ha detto in un’intervista Pekka Toveri, ex direttore del servizio di intelligence della difesa finlandese. “Ci sono ragazzi che si rifiutano di combattere, altri che mancano all’appello. Tutto questo ci dice che per la Russia la guerra è andata terribilmente male”. La guerra ha continuato a peggiorare per la 200esima brigata. Il comandante dell’unità ha riportato ferite così gravi alla testa in un attacco che presto dovette essere ricoverato in ospedale, come dimostrano i documenti interni della brigata. Molte delle armi più potenti dell’unità, tra cui lanciarazzi mobili e carri armati, furono distrutte o catturate. Nei mesi successivi all’inventario di maggio, la brigata ha subìto ulteriori perdite in scontri, tra cui uno scontro a fuoco a luglio nel villaggio nord-orientale di Hrakove, ed è stata tra le forze russe eliminate nell’offensiva ucraina di settembre per riconquistare ampie parti della regione di Kharkiv. Nel frattempo, la brigata è stata degradata dall’interno. Le truppe esperte e gli ufficiali professionisti mandati in battaglia all’inizio della guerra con carri armati T-80BVM all’avanguardia hanno lasciato il posto a un assemblaggio di coscritti scarsamente addestrati, costretti a prestare servizio con equipaggiamenti miseri o obsoleti. Alcuni soldati della brigata hanno descritto le condizioni come disastrose. “L’unità è in uno stato di degrado”, ha detto un soldato che ora presta servizio nella 200esima brigata dopo essere stato arruolato in base agli ordini di mobilitazione emessi da Putin a settembre. A lui e agli altri sono stati inizialmente consegnati “elmetti dipinti del 1941 e giubbotti senza targhe”, ha detto in un’intervista al Washington Post. “Non ci stanno nemmeno addestrando… Ti dicono solo: ‘Ora sei un tiratore. Ecco qua una mitragliatrice”. In una guerra che è stata disastrosa per gran parte dell’esercito russo, spicca lo smembramento della 200esima brigata. E’ entrata nel conflitto con un addestramento migliore, un equipaggiamento più recente e una maggiore esperienza – comprese le precedenti missioni di combattimento in Ucraina – rispetto alla maggior parte delle altre unità. Ora, data l’entità delle perdite, secondo un funzionario militare europeo, “non può essere considerata una forza combattente”.
In tempo di pace, la 200esima è presidiata in basi spartane che si trovano all’interno del circolo polare artico, a meno di 10 miglia dal confine russo con la Norvegia. La posizione nel comune di Pechenga, a nord-ovest di Murmansk, sottolinea la sua missione: fungere da cuneo tra le potenze della Nato a ovest e le basi nel Mare di Barents della flotta settentrionale russa. I porti hanno un significato esistenziale nella dottrina strategica russa. La flotta settentrionale costituisce il nucleo della capacità nucleare di “secondo attacco” della Russia, il che significa che i suoi sottomarini dovrebbero manovrare verso l’Atlantico e scatenare un ultimo, catastrofico fuoco di sbarramento se gli Stati Uniti riuscissero a mettere fuori uso i silos missilistici terrestri della Russia. Nonostante la posta in gioco di questo incarico nell’artico, la 200esima brigata è stata ripetutamente scelta dal Cremlino per missioni prioritarie. Gli ufficiali sono stati inviati in Siria per aiutare il presidente Bashar el Assad a mantenere la sua presa al potere e, secondo funzionari ucraini e un rapporto dell’agenzia investigativa Bellingcat, l’unità è stata coinvolta clandestinamente nel tentativo della Russia di conquistare il territorio nella regione orientale del Donbas nel 2014.
Nel gennaio di quest’anno, due gruppi tattici di battaglioni pesantemente armati della 200esima hanno iniziato a salire sui treni diretti al confine con l’Ucraina. Le truppe, come altri membri della forza d’invasione, sono state indotte a credere che si stessero schierando per partecipare a delle esercitazioni. Solo alle 3 del mattino del 24 febbraio un convoglio di circa 100 veicoli della brigata ha iniziato ad attraversare il confine. Alla fine della giornata diverse unità della 200esima erano cadute in un’imboscata o erano state attaccate, decine di soldati erano stati uccisi o feriti e le attrezzature, tra cui carri armati e lanciarazzi mobili “Grad”, erano state distrutte o abbandonate ai bordi delle strade. La devastazione è stata in parte dovuta al fatto che la 200esima brigata ha svolto uno dei compiti più difficili dell’invasione. “Il fronte a loro assegnato si è rivelato ben difeso da ucraini molto motivati”, ha dichiarato un alto funzionario dell’intelligence europea. Il piano di guerra ucraino era organizzato soprattutto per proteggere Kyiv, la capitale del paese, ma prevedeva anche che diverse unità corazzate, tra cui la 92esima brigata meccanizzata, concentrassero la loro potenza di fuoco sulla difesa della seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv. La punizione inflitta alla 200esma in quelle prime battaglie e nelle decine di altre che seguirono rimane un punto di orgoglio marziale per gli alti ufficiali ucraini. “Cosa c’è da sapere su di loro?”. Il colonnello generale Oleksandr Syrsky, che in seguito comandò l’offensiva di Kharkiv, ha detto recentemente in un’intervista quando gli è stato chiesto della 200esima: “Scappano molto bene”. La brigata è stata anche ostacolata da problemi che hanno afflitto altre unità russe. Secondo gli ufficiali, era a corto di cibo e carburante dopo aver consumato o venduto scorte critiche nelle settimane precedenti l’invasione. La decisione di Putin di tenere all’oscuro anche i consiglieri più anziani ha lasciato ai comandanti poco tempo per preparare le truppe, per non parlare del coordinamento dei piani di attacco con le altre unità. Stordita dalla resistenza dell’Ucraina, la 200esima brigata ha trascorso le settimane successive a respingere ulteriori attacchi e a trincerarsi in posizioni difensive a nord di Kharkiv. E’ stato in questo periodo che il comandante della brigata, il colonnello Denis Kurilo, 44 anni, è stato gravemente ferito in un attacco che, secondo i funzionari occidentali, ha distrutto il suo veicolo. I registri interni della brigata includono un conteggio dettagliato del personale sopravvissuto a maggio, dopo che si erano ritirati oltre il confine russo nella regione di Belgorod. Una pagina riporta una tabella che elenca 892 militari ancora “presenti” e legati ai due gruppi tattici del battaglione che si erano dispiegati da Pechenga nel periodo precedente la guerra. Funzionari dei servizi di sicurezza europei che monitorano da vicino la 200esima hanno detto che queste due unità erano partite con un totale di 1.400-1.600 soldati. Un funzionario ha definito il danno che tali perdite avrebbero arrecato all’efficacia e al morale dell’unità “catastrofico”. Tra i soldati rimasti, la tabella riporta 21 ricoverati in ospedale, sei dispersi e nove refuseniki, “non disposti a combattere”. La tabella indica anche che la brigata fosse in attesa di 138 rinforzi, sebbene non ne indichi l’addestramento o il background.
La guerra sembra aver esacerbato i problemi di morale e coesione già presenti nella brigata. Secondo i funzionari dei servizi di sicurezza occidentali, decine di soldati a Pechenga si sono rifiutati di schierarsi durante i primi mesi dell’invasione. Non è chiaro che fine abbiano fatto. I comandanti ucraini hanno descritto battaglie in cui i soldati della 200esima brigata non hanno voluto combattere o hanno disubbidito agli ordini. A metà luglio, un’unità di ricognizione ucraina ha catturato l’audio del comandante di un carro armato russo a Hrakove che urlava ai subordinati: “Devo mostrarvi come si uccidono gli ucraini? Salirò io stesso sul carro armato”, ha urlato il comandante, poco prima che il carro armato venisse distrutto da un missile Javelin, secondo quanto riferito da Oleksandr, un ricognitore della 92esima brigata meccanizzata ucraina, che ha parlato a condizione di anonimato. Alla fine di quella battaglia, decine di truppe russe erano state uccise o ferite e 12 carri armati erano stati distrutti, ha detto Oleksandr, aggiungendo che ulteriori intercettazioni indicavano che numerosi soldati si erano rifiutati di usare le armi.
Il coinvolgimento della 200esima nell’assedio di Kharkiv si è concluso a settembre, quando è stata sconfitta vicino Kupiansk durante l’offensiva ucraina. In seguito, sono rimasti solo frammenti di un singolo battaglione, composto da un’accozzaglia di soldati che assomigliavano poco alle unità qualificate che erano partite per l’Ucraina sette mesi prima. La maggior parte degli ufficiali dell’unità è stata uccisa o ferita e circa il 70 percento del suo equipaggiamento – compresi circa 32 carri armati e 100 veicoli – è stato distrutto o catturato. “Non è rimasto nulla di quella brigata”, ha detto in una recente intervista al Washington Post. “E’ stata completamente spazzata via”. I funzionari di sicurezza occidentali hanno fornito valutazioni simili. Poiché sono andati perduti molti dei suoi soldati a contratto e dei membri più anziani dei suoi quadri ufficiali, “ci vorranno anni per ricostruire la 200esima brigata”, ha detto un alto funzionario dell’intelligence europea. Il 17 settembre, Kurilo ha lasciato il comando della brigata per diventare vice capo di un’altra divisione di fucilieri. Resti della 200esima sono emersi in seguito nella regione di Luhansk, dove le comunicazioni intercettate da un funzionario militare ucraino hanno mostrato ufficiali russi infuriati per l’insubordinazione. Uno dei soldati feriti contattato dal Washington Post ha ammesso di essere a casa per recuperare, ma ha rifiutato di parlare in dettaglio del dispiegamento o delle sue ferite. Si è descritto come “una persona civile. Ho una famiglia, dei figli. Non ho mai pensato di dover andare a combattere” prima di essere travolto dalla mobilitazione di Putin. “Quando ero in ospedale, c’erano ragazzi di Mosca, semplici ragazzi, alcuni lavoravano nella riparazione di auto o in altri posti”, ha detto. “Sono stati semplicemente tirati fuori dalla loro vita civile e mandati a ‘prendere i villaggi’”. Molti erano stati rassicurati che “saremo nelle retrovie, non in prima linea”, ha detto. “Ma si è rivelato il contrario”. La partenza dei coscritti dalla penisola di Kola ha segnato il culmine di un notevole svuotamento di un’unità che dovrebbe difendere i confini della Russia con la Norvegia, un paese della Nato, e con la Finlandia, che sta cercando di entrare nell’alleanza.
In agosto e settembre, la Russia ha spostato uno squadrone di bombardieri in grado di trasportare armi nucleari in una base aerea vicino alla Finlandia, secondo le immagini satellitari e un rapporto della stampa israeliana. I funzionari occidentali hanno detto di aver interpretato questo fatto come un segno che la Russia probabilmente farà più affidamento sulla deterrenza nucleare nella penisola di Kola, dato lo stato ridotto della 200esima brigata e di altre unità. “Nella regione di Murmansk ora abbiamo i confini scoperti”, ha detto il soldato ferito. “Ora sono tutti vuoti. Non è rimasto più nessuno”.
Greg Miller da Helsinki, Oslo e Londra; Mary Ilyushina da Riga, Lettonia; Catherine Belton da Londra; Isabelle Khurshudyan da Kharkiv e Kyiv; Paulin Sonne da Washington. Ha collaborato Serhiy Morgunov da Kyiv.
Copyright Washington Post