editoriali
La macchia italiana all'Onu
Il passato antisraeliano dell’avvocato incaricato dei territori palestinesi
Un avvocato a capo dell’indagine del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sul trattamento dei palestinesi da parte di Israele ha affermato che, durante il conflitto del 2014 tra Israele e gruppi terroristici di Gaza, la “lobby ebraica” aveva il controllo degli Stati Uniti. Francesca Albanese è stata nominata relatrice speciale delle Nazioni Unite nei territori palestinesi. Il suo compito è pubblicare rapporti e collaborare con i governi e altri gruppi. Albanese al Times of Israel dice di essersi pentita dell’affermazione “lobby ebraica”, ma di essere vittima di una macchinazione politica. Nel 2014, in una lettera aperta pubblicata sulla sua pagina Facebook, Albanese ha criticato gli Stati Uniti e l’Europa per la loro condotta durante l'Operazione Margine Protettivo, la guerra tra Israele e i gruppi terroristici di Gaza.
“L’America e l’Europa, soggiogate l’una dalla lobby ebraica e l’altra dal senso di colpa per l’Olocausto, continuano a condannare gli oppressi – i palestinesi – che si difendono con gli unici mezzi che hanno (missili squilibrati), invece di far affrontare a Israele le sue responsabilità secondo il diritto internazionale”, ha scritto Albanese. I riferimenti agli ebrei e alle lobby ebraiche che esercitano un potere sproporzionato sono considerati tropi antisemiti. “Prendo le distanze da queste parole, che non userei oggi, né ho usato come relatrice speciale delle Nazioni Unite”, ha risposto Albanese ai media israeliani. In un post scoperto dal Times of Israel, l’avvocato ha condiviso anche una foto di un soldato nazista e di un ebreo accanto a quella di un soldato israeliano e un palestinese. Ha paragonato la Nakba, la parola palestinese che indica la “catastrofe” della creazione di Israele, all’Olocausto, in un commento riportato dal gruppo UN Watch. Anche paragonare Israele alla Germania nazista è considerato antisemita dall’International Holocaust Remembrance Alliance. Le scuse non bastano. Albanese deve dimostrare che è stata nominata in quel ruolo non in virtù della sua ideologia. O dovrebbe dimettersi.
L'editoriale dell'elefantino