Editoriali
La petulanza europea: Zelensky da Biden è “inelegante”
A Bruxelles si sono sollevati commenti infastiditi per la visita del presidente ucraino negli Stati Uniti. Poi la gaffe di Michel, che annuncia incautamente la data di un possibile incontro nelle istituzioni europee
Se la Russia era alla ricerca di una data per tentare una nuova offensiva su Kyiv forse l’ha trovata grazie alla petulanza dell’Unione europea, che oggi ha incautamente annunciato il momento di una possibile visita di Volodymyr Zelensky a Bruxelles. “Il summit Ue-Ucraina si terrà il 3 febbraio e c’è un invito aperto al presidente Zelensky a visitare Bruxelles”, ha detto il portavoce del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Poche ore dopo c’è stata una retromarcia: la data del summit è confermata, ma non il luogo e tanto meno la presenza del presidente ucraino, ha spiegato il portavoce.
La gaffe è tuttavia indicativa degli umori negli ambienti europei di fronte alla prima visita all’estero di Zelensky: fastidio, invidia e supponenza, come se il presidente ucraino fosse stato un ingrato andando a Washington invece che a Bruxelles. “Il primo gesto di Zelensky dopo l’invasione russa fu di chiedere l’adesione dell’Ucraina all’Ue, i cui cittadini hanno accolto milioni di suoi compatrioti e sopportano l’effetto delle sanzioni. Scegliere Washington per il suo primo viaggio invece di Bruxelles è inelegante”, ha scritto su Twitter Sébastien Maillard, direttore del Jacques Delors Institute, uno dei think tank brussellesi più ascoltati.
In termini di eleganza, forse è vero che francesi, tedeschi e italiani sono più forti. Ma la guerra non si vince con l’eleganza. All’Ucraina servono armi, che l’Ue non può o non vuole dare, e soldi, che l’Ue fatica a dare. L’America ha deciso di trasferire i Patriot dopo che la Germania ha rifiutato di farlo, malgrado la richiesta della Polonia. Le forniture di armi americane si contano in decine di miliardi di dollari, quelle di grandi paesi europei come Francia e Italia in centinaia di milioni di euro. Washington versa molto più di Bruxelles al bilancio ucraino per pagare stipendi, pensioni e ricostruzione immediata. La ragione del nanismo geopolitico dell’Ue sta tutta lì: pensare all’eleganza del gesto invece che all’efficacia dell’azione.
L'editoriale dell'elefantino