editoriali
Dentro ai conti di Donald Trump
I documenti fiscali dell’ex presidente mostrano l’ennesima e pericolosa anomalia
La commissione del Congresso americano che si occupa del fisco ha pubblicato ieri i documenti fiscali dell’ex presidente Donald Trump, dopo una battaglia durata tre anni, con l’intervento (favorevole alla pubblicazione) della Corte suprema. I rendiconti mostrano che Trump ha pagato poco, se non nulla, in imposte sul reddito in sei anni, compresi i quattro in cui è stato presidente. Le 281 pagine che riguardano il 2017 mostrano che Trump ha pagato 750 dollari di tasse: in quell’anno, il primo del suo mandato, ha sostenuto spese aziendali e altre perdite e detrazioni superiori a 279,5 milioni di dollari, riducendo così in modo significato l’imponibile – nelle detrazioni c’erano anche “spese per l’elicottero” e tasse pagate all’estero. Sempre nel 2017, Trump ha dichiarato di avere conti esteri nel Regno Unito, in Irlanda e in Cina e ha ricevuto più di 55 milioni di dollari da una decina di paesi, tra cui Azerbaigian, Panama, Canada e Qatar.
In molte di queste sedi all’estero, la società di Trump aveva un business di licenze da cui Trump si è rifiutato di staccarsi dopo essere stato eletto. Nel 2020, l’ultimo anno di presidenza, Trump ha pagato zero tasse. La scorsa settimana, la commissione parlamentare ha dichiarato che l’Irs non ha verificato i rendimenti di Trump durante i primi due anni di mandato, nonostante esista una regola che impone tali revisioni. Nonostante le molte pressioni, l’ex presidente non ha mai voluto rendere pubblici i suoi documenti fiscali fino a che la Corte suprema ha rifiutato il suo ennesimo ricorso.
Ieri Trump ha commentato: “I democratici non avrebbero mai dovuto farlo, la Corte Suprema non avrebbe mai dovuto approvarlo, e questa pubblicazione comporterà cose orribili per tante persone. I democratici radicali di sinistra hanno trasformato tutto in un’arma, ma ricordate: questa è una strada pericolosa a doppio senso!”. Trump è sempre minaccioso, ma l’anomalia è la sua, sulle tasse come sull’istigazione alla rivolta del 6 gennaio del 2021.