La svolta
Qatargate, Panzeri diventa un collaboratore di giustizia
Il contratto prevede "dichiarazioni sostanziali, veritiere e complete in merito del coinvolgimento di terzi e del proprio coinvolgimento", in cambio di una condanna più lieve. Avrebbe già accusato l'eurodeputato Tabarella di un versamento a suo favore di 140 mila euro
La procura belga ha confermato le indiscrezioni giunte nelle ultime ore dal quotidiano belga "L'Echo": l'ex eurodeputato Antonio Panzeri ha firmato un contratto con cui si impegna a diventare un collaboratore di giustizia in cambio di una condanna più lieve, nell'ambito delle indagini del Qatargate. L'accordo dovrà poi essere convalidato dai giudici della Camera di consiglio, come previsto dalla legge belga. La nota stampa diffusa spiega che "si tratta di un impegno da parte del pentito a fare dichiarazioni sostanziali, veritiere e complete in merito del coinvolgimento di terzi e, se del caso, del proprio coinvolgimento". L'accordo prevederebbe anche una multa di 80 mila euro e la confisca di un ulteriore milione di euro, dopo i 600 mila sequestrati nella sua abitazione.
Secondo "L'Echo", durante il corso della prima udienza Panzeri avrebbe accusato l'eurodeputato Marc Tabarella, sostenendo di avergli versato tra i 120 e i 140 mila euro.
Panzeri ha rinunciato al ricorso per la scarcerazione e quindi dovrà rimanere in carcere per un altro mese. "Nell'ambito di un'indagine su vasta scala della procura federale su presunte organizzazioni criminali, corruzione e riciclaggio di denaro, P.P. (Pier Antonio Panzeri) doveva comparire oggi davanti alla sezione d'accusa della Corte d'appello di Bruxelles", si legge in un comunicato stampa rilasciato dalla procura belga. "Per ragioni personali, P.P. ha deciso oggi di ritirare il ricorso" per la scarcerazione. "Nell'interesse delle indagini, per il momento non verranno fornite ulteriori informazioni", fa sapere la procura.