Editoriali
Macron si è fatto battagliero e ribadisce che non ci sono tabù sugli aerei per l'Ucraina
Parigi si è impegnata a formare 600 soldati ucraini in Polonia e ha annunciato che invierà nuove armi. Ma soprattutto, la Francia non esclude l'invio di mezzi per l'aviazione
Emmanuel Macron all’improvviso è diventato battagliero sulla guerra della Russia contro l’Ucraina. Il presidente francese ha incontrato il presidente della Rada, Ruslan Stefanchuk, e il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov. Parigi ha annunciato la fornitura “nelle prossime settimane” di altri 12 obici Caesar, che si aggiungono ai 18 Caesar francesi già sul campo di battaglia, e un radar Gm200. Il ministro della Difesa, Sébastien Lecornu, ha detto che 150 militari francesi saranno in Polonia da fine febbraio per formare 600 soldati ucraini al mese. Ma è sulla possibilità di trasferire all’Ucraina aerei da combattimento che Macron sembra voler assumere la leadership. Lecornu ha spiegato che Reznikov ha illustrato “le necessità dell’Ucraina, di cui fa parte l’aviazione”. In sospeso ci sono anche i carri armati da combattimento: “I Leclerc francesi ci rafforzeranno sul terreno”, ha spiegato Stefanchuk. Ma gli aerei stanno diventando una priorità per Kyiv: “Dateci degli aerei, dateci le ali della nostra vittoria”, è stato l’appello di Stefanchuk davanti all’Assemblea nazionale, evocando i “Mirage e Rafale” francesi. Nonostante il “no” agli F-16 del presidente americano, Joe Biden, e l’opposizione del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il ministro francese della Difesa ha ribadito che per Macron “non ci sono tabù” sugli aerei da combattimento, anche se a certe condizioni. Dopo aver frenato per “non umiliare” la Russia, ora Macron sembra aver preso sul serio la promessa di sostenere l’Ucraina “fino alla vittoria”. A inizio anno la Francia è stata il primo grande paese della coalizione ad annunciare la fornitura dei carri armati leggeri Amx-30, trascinando gli Stati Uniti con i Bradley e la Germania con i Marder. La leadership di Macron potrebbe essere fondamentale per convincere i prudenti Biden e Scholz a mettere le ali all’Ucraina.
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