editoriali
A Berlino vince la Cdu, ma non abbastanza. Chi farà il sindaco?
L'Unione cristiano democratica fa un balzo, ma Verdi e Spd puntano a fare senza. La battuta d’arresto della sinistra è dovuta all’impegno atlantico della Germania sullo scacchiere internazionale oppure è il riflesso di una crisi di identità locale?
A Berlino si è votato domenica su ordine della Corte costituzionale che ha invalidato le elezioni di fine 2021 per gravi irregolarità: la Cdu ha fatto un balzo in avanti di dieci punti percentuali diventando con il 28 per cento il primo partito, mentre la coalizione rosso-rosso-verde uscente ne ha persi sei secchi (tre della Spd, mezzo dei Verdi e due e mezzo della Linke). Risultato: la Cdu canta vittoria ma, con i Liberali precipitati sotto al 5 per cento, non ha i numeri per governare senza Verdi o senza Spd.
Queste due formazioni, incollate entrambe al 18,4 per cento, reclamano invece la riedizione dell’alleanza uscente. Con due differenze: fra calo dell’affluenza (dal 75,4 per cento del 2021 al 63 di domenica) e voti in libera uscita, la sindaca Franziska Giffey è più debole; da parte sua, l’alleata-sfidante, la vicesindaca ecologista Bettina Jarasch che sembrava destinata a vincere a valanga, è stata bocciata nel collegio uninominale di Spandau, dove si era presentata.
Morale della favola: difficile stabilire se la battuta d’arresto della sinistra sia dovuta all’impegno atlantico della Germania sullo scacchiere internazionale oppure se sia il riflesso di una crisi di identità locale dopo ventuno anni ininterrotti di guida di una città che colpisce i visitatori italiani per la sua efficienza e quelli tedeschi per la sua sgangheratezza.
Il voto di domenica ci restituisce l’immagine di un partito conservatore, la Cdu, più di opposizione che di governo (ha fatto campagna su quello che non va, ma una proposta non c’era) e di una sinistra più condannata a governare la capitale che non veramente interessata a farlo. E adesso cominciano i colloqui fra i partiti: Giffey ha già detto che non pensa a una staffetta nel ruolo di sindaco tanto più che nel computo delle preferenze la sua Spd – che non è mai andata così male a Berlino – è avanti ai Verdi. Di 105 voti.
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