Editoriali
La premier estone propone all'Ue acquisti comuni per dare munizioni all'Ucraina
La leader dell'Estonia Kaja Kallas ha presentato un programma per comprare un milione di proiettili da dare a Zelensky, in un progetto analogo a quello usato con successo con i vaccini contro il Covid-19. Ma ci sono vari ostacoli
L’Unione europea potrebbe lanciarsi in un programma di acquisti comuni di munizioni, analogo a quello usato con successo con i vaccini contro il Covid-19, per aiutare l’Ucraina nella guerra di aggressione lanciata dalla Russia. La proposta è stata lanciata dalla premier dell’Estonia, Kaja Kallas, quando il problema delle munizioni è emerso alla luce del sole nella riunione del gruppo di Ramstein di martedì, a Bruxelles. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha riconosciuto il fatto che gli occidentali non riescono a tenere il ritmo: l’Ucraina usa in media cinquemila proiettili di artiglieria al giorno contro i ventimila della Russia. “Il consumo di munizioni è molto più alto della nostra capacità di produzione”, ha detto Stoltenberg. L’Estonia ha proposto 4 miliardi di euro per comprare un milione di proiettili di artiglieria per Kyiv.
Secondo una fonte europea, la proposta di Kallas è considerata “valida” dall’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell. Ne discuteranno i ministri degli Esteri nella loro riunione di lunedì, ma per un’eventuale decisione si dovrà attendere. Il problema non è nuovo: già al Consiglio europeo di Versailles del marzo 2022 era stato lanciato l’allarme sulla capacità di reggere un conflitto ad alta intensità. La Commissione e gli stati membri avevano promesso varie iniziative, compresi gli acquisti congiunti, ma non se ne è fatto nulla o quasi. Ci sono vari ostacoli: l’industria europea dovrebbe aumentare la produzione di sette volte solo per l’Ucraina e, nel frattempo, gli stessi stati membri stanno comprando munizioni per ripianare le loro riserve. Ma “il prezzo di qualsiasi rinvio è molto alto”, dice l’Estonia: “Dobbiamo fare uno sforzo straordinario” e “il più presto possibile”. Quel che manca all’Ue è il senso d’urgenza con cui ha affrontato il Covid-19. Le armi e le munizioni per l’Ucraina non sono vaccini, ma sono altrettanto essenziali per sconfiggere il virus del putinismo che minaccia la sicurezza e la libertà in Europa.