Lapresse

Le parole del leader ucraino

Zelensky: "Gli italiani non possono lasciarci soli"

Redazione

A poche ore dall'incontro con Giorgia Meloni, il presidente dell'Ucraina ribadisce l'esigenza di "non perdere il sostegno italiano". E invita l'opinione pubblica a "vedere la verità e non essere neutrale"

"Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione diffusa dal Cremlino negli ultimi anni". Queste le parole di Volodymyr Zelensky, nelle lunghe interviste rilasciate ad alcuni giornali italiani. A poche ore dall'incontro a Kyiv con la premier Giorgia Meloni, il leader ucraino ribadisce l'importanza di mantenere ben saldo il legame fra i due stati: anche e soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi dei scorsi giorni, il quale ha giudicato "molto, molto negativamente il comportamento" di Zelensky, sconsigliando alla premier di andare a visitarlo. "Gli italiani devono capire che non possono lasciarci soli", risponde il presidente ucraino: "Stiamo combattendo per sopravvivere, oggi è il nostro problema ma domani la stessa disgrazia potrebbe accadere in un altro paese".

Oltre alla difesa sul campo, Zelensky dice di combattere anche per arginare l'influenza della disinformazione russa. "È necessario che le persone vedano la verità, siano in grado di distinguere e analizzare la realtà, avendo accesso a più piattaforme informative", avvisa Zelensky. Che non sembra essere intimorito dai sondaggi che arrivano dall'Italia, secondo i quali quasi la metà della popolazione non approva la scelta di sostenere l’Ucraina: "Non credo che quel 49 per cento stia sostenendo Putin, che è solo un assassino. Non ci voglio credere e non ci credo. Può essere contro la guerra in Ucraina, contro l’inflazione, contro i problemi che questo conflitto genera, ma dovrebbe protestare contro la Russia e il suo presidente". Per tutti questi motivi "non si può essere neutrali", e va fatto ogni sforzo per sensibilizzare l'opinione pubblica dopo che è trascorso un anno dall'inizio dell'invasione.

Un ruolo decisivo lo giocano ovviamente i rappresentanti politici. "Sin dall’inizio della guerra l’Italia del governo di Mario Draghi aveva scelto di sostenerci, un passo importante con un ruolo decisivo del vostro paese per accettare l’Ucraina quale pieno membro dell’Unione Europea. E oggi la cosa procede bene. Infatti, con Giorgia avevo avuto alcune lunghe telefonate molto cordiali subito dopo la sua nomina a premier e avevo notato che si muoveva nel senso della continuità". L'incontro che si terrà a breve dovrà rafforzare ulteriormente la sintonia politica fra i due leader, tenendo ben in vista la futura ricostruzione economica dell'Ucraina: "Attendiamo investimenti francesi, tedeschi, ma ovvio anche italiani. Noi invitiamo le vostre aziende a lavorare da noi, venite a partecipare alla nostra ricostruzione".

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