editoriali
Lo scudo del Likud in Israele è un ottimo segnale
Gli elettori di Bibi non sono andati alla contromanifestazione di piazza. Bene così: il primo compito della politica israeliana ora è ricucire
In Israele sono finite le proteste, è iniziato il tempo della pausa per dialogare sulla riforma della giustizia. Il presidente Isaac Herzog ha chiesto responsabilità alla maggioranza ma anche all’opposizione, perché da questo momento dovrà collaborare con il premier Benjamin Netanyahu per il bene del paese e dovrà dimostrare di saper andare oltre la polarizzazione. All’opposizione in queste settimane spetta il compito di superare il “Bibi sì” o “Bibi no” su cui si è costruita la politica israeliana degli ultimi anni. Al premier spetterà il compito di dialogare davvero, di non approfittarsi del silenzio della piazza, è il momento di un nuovo patto con la nazione che ha bisogno di una riforma della giustizia e di un bilanciamento dei poteri dello stato. Bibi dovrà lavorare con serietà, senza rovinare la sua eredità per facili e dannosi compromessi con i suoi compagni di coalizione.
Il Likud è stato fondamentale in questi giorni di proteste, all’interno della maggioranza è stato proprio il partito del premier a scricchiolare per primo, e non perché non condividesse la riforma, che è stata scritta dal ministro Yariv Levin che fa parte del Likud, ma perché non condivideva che venisse approvata in un clima di tensioni. Non si tratta di far vincere la piazza, ma di assicurare a un paese con grandi pericoli e responsabilità una quiete sociale che in Israele è vitale.
Il primo compito della politica israeliana ora è ricucire, il Likud avrà molto da fare ed è bene che il premier ascolti il suo partito. Quando lunedì il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha indetto una contromanifestazione per far vedere quanti fossero i sostenitori della riforma, gli elettori del Likud, secondo gli osservatori israeliani, non sono scesi in piazza perché avevano capito che in quel momento il ministro stava fomentando uno scontro e manifestare avrebbe avuto il significato di dividere la società.
Il Likud di questo non voleva macchiarsi, quindi i suoi sostenitori sono rimasti a casa. Anche da questo rifiuto bisogna partire per lavorare, riformare, ricucire Israele.