Editoriali
Zelensky chiede di sanzionare Orbán, che fa nuovi patti con Putin. Si muove l'America
La firma di nuovi contratti energetici tra Mosca e Budapest segna un nuovo livello dell'alleanza. E dopo l'appello del leader ucraino, gli Stati Uniti hanno già sanzionato la banca internazionale d'investimento ungherese
Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, martedì era a Mosca per firmare un nuovo accordo con il gigante energetico russo Gazprom che consentirà a Budapest di acquistare più gas naturale. Gli accordi tra l’Ungheria e la Russia comprendono anche l’acquisto a buon mercato del petrolio di Mosca e la costruzione della nuova centrale nucleare Paks.
Da quando Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina, il premier ungherese Viktor Orbán ha continuato a mantenere rapporti stabili con Mosca e ad avversare le misure europee, incluse le sanzioni contro la Russia. La firma di nuovi contratti energetici segna però un nuovo livello delle relazioni con il Cremlino e di scollamento dalla strategia europea. Uno dei consiglieri economici del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Oleg Ustenko, durante un’intervista a Politico ha invitato Bruxelles a sospendere i fondi che Budapest riceve e ha detto: “Se avete visto il video in cui i russi tagliano la testa a un soldato ucraino, gli ungheresi stanno dando i soldi per quel coltello”.
I soldi di Budapest verso la Russia incrementano la guerra e mentre durante quest’ultimo anno tutti i paesi europei hanno cercato di rendersi più indipendenti dall’energia di Mosca, l’Ungheria ha deciso di diventare ancora più dipendente. L’Ue non ha molti mezzi per sanzionare Budapest, finora la Commissione ha bloccato una quota delle sovvenzioni previste dal Next Generation Eu, ma lo ha fatto per i problemi di corruzione e per le riforme che l’Ungheria si ostina a non fare e alle quali è legata l’erogazione di denaro.
Si sono mossi però gli Stati Uniti, che hanno già sanzionato la Banca internazionale d’investimento di Budapest legata a Mosca e stanno preparando nuove sanzioni per funzionari di alto livello. Se prima l’adesione di Budapest al sistema di valori dell’Europa e della Nato era una questione importante, dall’inizio della guerra è urgente e di sicurezza. Il legame tra Orbán e la Russia è forte: di fatto Mosca può contare su un alleato tra i ventisette membri dell’Ue.
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