editoriali
Rossobruni francesi contro i simboli europei
Macron propone l’obbligo della bandiera dell'Ue accanto a quella francese sul frontone di tutti i municipi di Francia. Estrema destra e sinistra bocciano il disegno di legge
Sullo sfondo della guerra in Ucraina, dove l’Unione europea si è mostrata compatta come non si vedeva da tempo, sembrava una formalità. E invece il disegno di legge proposto da Renaissance, il partito del presidente Macron, per imporre l’esposizione della bandiera europea accanto a quella francese sul frontone di tutti i municipi di Francia, è stato respinto in Commission des lois a causa delle barricate del Rassemblement national (Rn) e della France insoumise (Lfi), estrema destra ed estrema sinistra.
“Il testo sull’obbligo di esporre le bandiere francese ed europea respinto in Commission des lois. Lezione per i macronisti: quando i frigoriferi dei francesi sono vuoti, non si distrae l’Assemblea nazionale con questioni inutili”, ha dichiarato Antoine Léaument, deputato di Lfi, accusando il governo di distogliere l’attenzione dalla riforma delle pensioni. Il lepenista Thomas Ménagé, a conferma delle molte convergenze rossobrune, ha reagito con gli stessi argomenti del collega mélenchonista, parlando di “nuovo obbligo inutile”, di un tema che è “ben lontano dalle preoccupazioni” dei francesi. Mathieu Lefèvre, deputato di Renaissance e promotore del ddl, ha spiegato che la politica si fa anche con i simboli e dunque rifiutarsi di affermare il proprio ancoraggio europeo, alla luce del conflitto ucraino e in seguito alla Brexit, è un brutto segnale. Davanti alla Commission des lois, Lefèvre aveva difeso il suo ddl sottolineando il carattere “eminentemente simbolico” del testo, volto a “rafforzare una tradizione repubblicana” e a “consacrare una pratica diffusa”. Nonostante il rifiuto di ieri, i deputati di Renaissance riproporranno il testo in Parlamento il prossimo 9 maggio, in occasione della giornata dell’Europa. Ma il partito di Marine Le Pen, che lo scorso anno fece rimuovere la bandiera dell’Ue che era stata posta sotto l’Arco di Trionfo per celebrare l’inizio della presidenza di turno francese, è in agguato. Assieme agli “alleati” euroscettici della France insoumise.
L'editoriale dell'elefantino