Editoriali
Perché la nomina di Erkan alla Banca centrale turca è un messaggio ai mercati
Con la “fantastica ragazza turca” alla guida della massima istituzione finanziaria del paese, Erdogan mira a riabilitare l’immagine della Turchia. Ma occhio al trucco: il presidente vuole sempre liberarsi dal sistema economico occidentale
È una donna la nuova governatrice della Banca centrale turca. Hafize Gaye Erkan, nominata dal presidente Erdogan alla guida della massima istituzione finanziaria del paese, è definita negli ambienti dell’alta finanza americana come la “fantastica ragazza turca” per via della sua folgorante carriera di successo negli Stati Uniti. Ha 41 anni, è laureata a Princeton e ha ricoperto posizioni di alto livello presso le 100 maggiori istituzioni bancarie e finanziarie americane, tra cui Goldman Sachs e Marsh & McLennan Companies. La sua nomina segue quella al dicastero del Tesoro e delle Finanze di Mehmet Simsek, defenestrato da Erdogan nel 2018 per non essersi allineato alla politica monetaria non ortodossa dei bassi tassi di interesse che il presidente ha imposto ai quattro precedenti governatori che si sono succeduti alla guida della Banca centrale nel corso degli ultimi quattro anni.
Ora Simsek promette un ritorno alla “razionalità” e ai princìpi economici consolidati delle economie di mercato. La nomina di Erkan, così come quella di Simsek, mira a ripristinare l’immagine della Banca centrale come attore economico indipendente e adatto a guidare il paese verso un percorso economico credibile e stabile. Erdogan vuole dare ossigeno ai mercati e alla sua economia sofferente e la nomina di una giovane donna che ha avuto successo in occidente, alla guida della Banca centrale, può migliorare la sua immagine nei mercati e dare fiducia. La nomina di Erkan potrebbe rivelarsi una operazione di marketing e il fatto che il presidente non abbia cambiato la direzione dell’Agenzia di regolamentazione e vigilanza bancaria è un segno che è ancora convinto che i suoi uomini devono controllare il sistema per lasciarsi libero in qualsiasi momento di imporre di nuovo il suo modello economico che nel lungo termine prevede una rivoluzione: liberare la Turchia dalle reti del sistema finanziario occidentale e intanto stabilizzare la lira grazie al sostegno economico dei paesi del Golfo.