Editoriali
L'energia contesa tra Unione europea e Cina per fare a meno del gas russo
Bruxelles e Pechino scalpitano per accaparrarsi il Gnl di Qatar e Stati Uniti: insieme rappresentano quasi il 40 per cento dei volumi fissati nei contratti di fornitura stipulati dall'America dall’inizio del 2021 fino a oggi
Il disimpegno europeo dal gas russo ha innescato una competizione tra l’Europa e la Cina per assicurarsi le forniture di gas naturale liquefatto (Gnl), con Pechino che non solo sta dimostrando di non avere nessuna intenzione di sostituire i paesi europei nella dipendenza dai gasdotti russi, ma anche la volontà di intensificare i legami energetici con il suo rivale geopolitico al di là del Pacifico. Gli accordi per gli acquisti di Gnl infatti richiedono contratti a lungo termine per permettere alle società di rendere profittevoli gli investimenti per l’aumento della produzione. Insieme, Europa e Cina rappresentano quasi il 40 per cento dei volumi di Gnl fissati nei contratti di fornitura stipulati dagli Stati Uniti dall’inizio del 2021 fino a fine giugno 2023, con gli europei che solo da quest’anno hanno superato la quota cinese. La statunitense Cheniere ha firmato un accordo di 15 anni per la fornitura di Gnl alla norvegese Equinor e un contratto di oltre 20 anni con la cinese Enn. La Venture global ha siglato un accordo ventennale con la tedesca Securing Energy for Europe, mentre la francese TotalEnergies ha acquistato una partecipazione in un terminale Gnl del Texas. Poi c’è il Qatar, terzo paese al mondo per riserve di gas dopo Russia e Iran. La China National Petroleum Corporation ha chiuso un contratto di 27 anni e una partecipazione per l’espansione del North Field, il più grande giacimento di gas del mondo. L’accordo segue quello firmato dalla Sinopec, uguale nei volumi e nella durata. Il ministro dell’Energia del Qatar ha detto al Financial Times che entro la fine dell’anno prevede di firmare accordi simili con il Regno Unito, la Francia e l’Italia. La Germania ha già chiuso un contratto per 15 anni di forniture. Il mercato del gas sta diventando multipolare. La corsa di Europa e Cina a chiudere i contratti di Gnl ha dato impulso a un settore che prima della guerra contro Kyiv non aveva motivo di espandersi tanto; una guerra che sta trasformando gli Stati Uniti in una superpotenza dell’energia, nell’Atlantico e nell’Indo-Pacifico.