editoriali
Putin usa il vertice dei disallineati per legittimarsi e non parlare di Ucraina
Alla Shanghai Cooperation Organization, nella sua prima apparizione a un incontro multilaterale dopo il tentato golpe della Wagner, il mantra del leader del Cremlino è “unità”. Insieme a Cina, India e Iran c'è anche il dittatore bielorusso, in fila per l’adesione alla Sco
Ieri sotto la guida dell’India si è tenuto il vertice virtuale tra i leader della Shanghai Cooperation Organization (Sco), un forum economico e di sicurezza creato nel 2001 da Pechino e Mosca con l’obiettivo di diventare un’alleanza alternativa a G20 e Nato e contrastare “l’influenza occidentale”. È stata anche la prima apparizione di Vladimir Putin a un incontro multilaterale dopo il tentato golpe di quasi due settimane fa da parte del capo della Wagner, Evgeni Prigozhin: il presidente russo ha preso il “vertice dei disallineati” come occasione per mandare un messaggio di unità, stabilità interna e solidarietà con paesi amici e membri della Sco come Cina, India, e, da quest’anno, Iran.
Putin nel suo discorso ha ringraziato l’alleanza, che ha “espresso il suo sostegno alle azioni della leadership russa” durante l’ammutinamento della Wagner, ha detto che il popolo russo è “più unito che mai” e ha mandato un messaggio di sfida all’occidente, facendo appello al nuovo mondo “multipolare”: il mondo sta diventando sempre più instabile, “aumentano i rischi di una nuova crisi economica e finanziaria globale”. Riguardo alle misure occidentali prese contro il Cremlino dopo l’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, “la Russia contrasta tutte queste sanzioni, pressioni e provocazioni esterne e continua a svilupparsi come mai prima d’ora”, ha detto Putin, l’occidente ha trasformato Kyiv in “uno stato virtualmente ostile, anti russo”.
Mentre il leader cinese Xi Jinping ha seguìto l’amico senza limiti ribadendo gli attacchi contro gli Stati Uniti e chiedendo la fine dell’“egemonismo” e della “politica di potere”, il primo ministro indiano, Narendra Modi, a pochi giorni dalla sua visita di stato a Washington nel suo discorso di apertura della Sco non ha mai menzionato la guerra in Ucraina, così come il nuovo membro, l’Iran.
Ieri al vertice virtuale era presente anche “il più stretto alleato” di Mosca, il presidente bielorusso Aljaksandr Lukashenka, in fila per l’adesione alla Sco, e Putin ha esortato a concludere il processo il prima possibile.