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in egitto

Patrick Zaki è stato graziato. Meloni: "Grazie ad al Sisi per questo gesto importante"

Il ricercatore era stato condannato ieri a tre anni: avrebbe dovuto passare in carcere altri 14 mesi. Domani sarà in Italia, dice la premier. La maggioranza rivendica il risultato diplomatico. Calenda: "Congratulazioni". Schlein: "Speriamo di riabbracciarlo presto", ma non cita il governo

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha graziato il ricercatore Patrick Zaki, condannato ieri con una sentenza della Corte d'emergenza di Mansoura per la sicurezza dello stato. Il ricercatore dell'Università di Bologna era stato condannato definitivamente a tre anni per "diffusione di notizie false dentro e fuori il paese" e per avere scritto un articolo nel 2019 sulle discriminazioni subite dai copti egiziani: avendo già scontato 22 mesi, avrebbe dovuto trascorrere altri 14 mesi in carcere. "Ringrazio al Sisi per questo gesto molto importante", ha commentato oggi la premier Giorgia Meloni. "Fin dal nostro primo incontro lo scorso novembre non ho mai smesso di porre la questione e ho sempre riscontrato attenzione e disponibilità. Voglio ringraziare l'intelligence, tanto italiana quanto egiziana. Domani Patrick Zaki tornerà domani in Italia. Gli auguro dal profondo del mio cuore una vita di serenità e successo".

La grazie presidenziale era l'unica via per garantire la libertà di Zaki, perché la sentenza era inappellabile in quanto emessa da un tribunale di emergenza. Al Sisi dovrebbe essere a Roma domenica, per partecipare alla conferenza internazionale sulla migrazione organizzata da Palazzo Chigi. 

 

La notizia della grazia è stata data in Aula a Palazzo Madama dal senatore Filippo Sensi ed è stata accolta dagli applausi dell'emiciclo.

 

Il primo a congratularsi con il governo Meloni è stato Carlo Calenda: "Un fatto importantissimo. Congratulazioni al governo e al ministero degli Esteri per il lavoro svolto", ha scritto su Twitter il leader di Azione. Anche Lia Quartapelle del Partito democratico è stata tra le prime a commentare la notizia, attribuendo i meriti "al lavoro dei governi Draghi e Meloni". Poco dopo anche la segretaria dem Elly Schlein ha rilasciato una dichiarazione che non fa alcun riferimento al governo in carica: "La grazia a Patrick Zaki è una bella notizia. In tante e tanti ci siamo mobilitati in questi anni per la sua libertà. Speriamo di riabbracciarlo presto e continueremo a lottare anche per le altre persone ingiustamente imprigionate e la piena verità e giustizia per Giulio Regeni", ha scritto su Twitter.

Dai partiti di maggioranza si sottolinea invece il risultato diplomatico del governo. "Grazie alla politica estera del governo abbiamo dato un contributo decisivo per liberare questo giovane studente. Risultati concreti attraverso il lavoro ed una credibilità internazionale", è il tweet del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per il ministro Guido Crosetto, il provvedimento di al Sisi "non è un atto casuale. E' il frutto di lavoro, di rapporti, di serietà, di considerazione, di diplomazia, di senso delle istituzioni, di rispetto". 

Anche Matteo Lepore, il sindaco di Bologna, dove Patrick ha studiato, ha commentato la notizia: "È una grande gioia per Bologna, spero significhi abbracciarlo presto e riaverlo in città. Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l'ultimo governo, che ha dialogato con l'Egitto".

 

(articolo in aggiornamento)

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