Editoriali
Perché non bisogna sottovalutare la Corea del nord
Il caso del soldato americano che diserta e la nuova spregiudicatezza dei regimi. Le autocrazie sono pericolose oggi più che mai
L’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia ha cambiato molte cose, ma ha cambiato soprattutto il modo in cui i regimi autoritari si sentono protetti e spregiudicati. La Corea del nord, che vive un momento di particolare aggressività nei confronti dell’occidente, viene sistematicamente difesa da Russia e Cina al Consiglio di sicurezza dell’Onu. E la vicenda del soldato americano Travis King, che martedì scorso ha disertato in Corea del nord probabilmente per evitare il procedimento disciplinare militare che avrebbe ricevuto dopo il suo rimpatrio in America, apre un altro capitolo di tensione tra Washington e Pyongyang.
Erano cinque anni che un cittadino americano non veniva fermato dalle autorità di Kim Jong Un, e l’ultima volta Otto Warmbier, che era un turista, è morto nel 2017 poco dopo il suo rilascio. Il ventitreenne King martedì scorso avrebbe dovuto essere su un aereo che dalla Corea del sud lo avrebbe portato a casa sua, in Texas, dopo due mesi di carcere per aggressione. E invece è uscito dall’aeroporto, si è messo su un pullman per una gita turistica alla Zona demilitarizzata tra Nord e Sud, ed è arrivato sul confine, dove si è messo a correre oltrepassando la Linea di demarcazione militare, scomparendo in Corea del nord. Di lui, a oggi, non ci sono notizie. Sicuramente i militari del Nord hanno arrestato Travis King e iniziato il suo interrogatorio, ma non sappiamo come vorranno usarlo: se per chiedere un riscatto, se per avere informazioni militari o per la propaganda. Le autorità americane hanno provato a contattare quelle nordcoreane, ma per ora non c’è stata alcuna risposta. Il fatto che King abbia usato quel luogo – la Zona demilitarizzata – per disertare ci dice anche un’altra cosa: i confini di guerra restano tali, anche quando diventano attrazioni turistiche, e i regimi sono pericolosi, oggi più che mai. Vale per i loro confini e vale per i loro test missilistici. Sottovalutare la brutalità del regime nordcoreano non è una buona idea.