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La Russia vuole tornare sulla Luna dopo 47 anni: il lancio della missione Luna-25
La missione, partita venerdì 11 agosto alle ore 1:10 dal cosmodromo di Vostochny, ha come obiettivo la valutazione delle condizioni per la costruzione di un insediamento umano sulla superficie del nostro satellite
Ritornare sulla Luna dopo ben 47 anni, ecco la missione, nome in codice Luna-25, affidata dalla Russia al razzo Soyuz lanciato dal cosmodromo di Vostochny durante la notte di venerdì 11 agosto alle ore 1:10. L'arrivo è stimato a cinque giorni dal lancio, poi verranno impiegati 7 giorni circa per individuare la zona di atterraggio. La permanenza, volta allo studio della regolite lunare, delle polveri e del plasma che compongono l'esosfera del satellite, sarà di un anno.
La Roscosmos, infatti, (l'equivalente russo dell'Agenzia Spaziale Europea) vuole riportare l'uomo sulla Luna per una verifica delle condizioni per l'eventuale creazione di un insediamento umano. Ma dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Esa ha messo in stand by tutte le collaborazioni con l’agenzia spaziale del Cremlino, – comprese quelle legate alla missione Luna-25 – tranne l’ordinaria amministrazione dovuta al funzionamento della Stazione spaziale internazionale.
Questa sarà la venticinquesima missione del programma di esplorazione lunare avviato nel 1959 che ha visto, negli ultimi 24 lanci, 15 successi. L'ultima di queste spedizioni ha riportato 170 grammi di suolo lunare. Questa volta però il rischio è molto alto. A dirlo è il capo dell'agenzia spaziale russa, Yuri Borisov: "Questa missione prevede l'atterraggio al polo sud. Nessuno al mondo lo ha mai fatto prima. La probabilità di completare con successo missioni come questa è stimata intorno al 70%". Per la prima volta, infatti, verrà effettuato l'allunaggio nel polo sud lunare dato che fino ad oggi sono state effettuate esplorazioni solo della zona equatoriale.