Editoriali
Sarkozy non ha capito nulla su Putin: rifarebbe gli stessi errori del 2008
L’ex presidente francese ha pubblicato un libro e ha rilasciato un’intervista al Figaro in cui parla del rapporto con la Russia e rivendica la scelta del vertice di Bucarest. Medvedev apprezza
Nicolas Sarkozy era il presidente della Francia quando Vladimir Putin invase la Georgia dopo un vertice della Nato a Bucarest in cui si discuteva della richiesta di Tbilisi e Kyiv di entrare a far parte dell’Alleanza atlantica. Durante quel vertice, era il 2008, Sarkozy fu tra i sostenitori dell’idea che accogliere i due paesi sarebbe stato visto come una provocazione. Putin attaccò ugualmente. Ora a quindici anni dalla guerra in Georgia, che non è mai finita, Sarkozy ha pubblicato un libro e ha rilasciato un’intervista al Figaro in cui dice che noi europei abbiamo bisogno dei russi e i russi di noi; che l’annessione della Crimea è stata una violazione evidente del diritto internazionale, ma ora sarebbe illusorio pensare che Mosca la mollerà, quindi meglio lasciare le cose così; che l’Ucraina deve rimane un ponte e non deve scegliere tra l’Unione europea e la Russia perché sarebbe contro la storia – l’Ucraina ha già scelto trent’anni fa e se c’è una cosa contraria alla storia è la guerra iniziata dal Cremlino.
Durante l’intervista, Sarkozy rivendica anche la scelta del vertice di Bucarest e di aver compreso allora le linee rosse di Mosca per evitare che Putin scivolasse in una paranoia antioccidentale – evidentemente l’ex presidente non ha capito che il Cremlino voleva invadere la Georgia ed era poco interessato alle linee rosse. Le parole di Sarkozy sono piaciute molte al twittatore Dmitri Medvedev, che ha lodato i politici di un tempo più assennati di quelli di ora, e ha chiosato: “Vedi la differenza. Non è come pianificare invasioni incompetenti in Africa o fornire missili ai nazisti a Kiev”. L’ex presidente francese ha addosso una visione dei rapporti tra Francia e Russia che ricorda l’Emmanuel Macron dei primi tempi, che parlava della necessità di non umiliare la Russia. Macron ha cambiato idea, ha capito, ma Sarkozy, che è ancora un personaggio influente, no. Anche il presidente lo ascolta molto, e le sue dichiarazioni hanno un peso e sono indici di un problema: a Parigi c’è ancora chi non ha capito che con Putin non si può mediare.
l'editoriale dell'elefantino
C'è speranza in America se anche i conservatori vanno contro Trump
tra debito e crescita