Editoriali
Le polemiche sul "rapper di Allah" invitato alle giornate verdi in Francia
Il cantante francese di origini algerine Médine suscita divisioni tra gli ecologisti francesi. Diversi esponenti ne hanno preso le distanze per "posizioni ambigue sull'antisemitismo"
Il rapper Médine è invitato alle giornate estive di Europe Écologie les Verts (i Verdi francesi) e i sindaci ambientalisti di Bordeaux, Pierre Hurmic, e di Strasburgo, Jeanne Barseghian, non parteciperanno. La Barseghian ritiene che “Médine ha una posizione troppo ambigua sull’antisemitismo.” Un’allusione al recente tweet dell’artista, che ha chiamato la saggista Rachel Khan, ebrea e nipote di deportati, “resKHANpée.” Hurmic ha annunciato che “rimarrà accanto ai bordolesi questa settimana” a causa dell’ondata di caldo, affermando: “L’antisemitismo, da qualunque parte provenga, è un’infamia da combattere”. La deputata verde Sandrine Rousseau ha detto che il partito andrà avanti. “Abbiamo molte battaglie in comune con Médine”, ha dichiarato Marine Tondelier, segretaria dei Verdi francesi, che accoglierà il rapper delle banlieue alle Journées d’été degli ecologisti, perché quella contro “l’estrema destra” è una di “quelle battaglie che abbiamo in comune con gli ecologisti”, accanto all’“antirazzismo”, secondo le parole di Médine. “Mi basta Allah, non ho bisogno di essere laicizzato” canta Médine. E i Verdi atei e laici soprassiedono. “Nei suoi testi, dice talvolta delle cose ecologiste e altre meno ecologiste, ma si è espresso più volte dopo la morte di Nahel, sul razzismo nella polizia, abbiamo queste cose in comune, anche se non le manifestiamo allo stesso modo”, dice Léa Balage El-Mariky, organizzatrice delle Journées che si terranno in Normandia. Ha commentato sul Figaro Marika Bret, ex direttrice delle risorse umane di Charlie Hebdo: “È l’ennesimo patto di una certa sinistra con l’islamismo”. Certo che fa strano, passare da Greta a Médine.