Editoriali
Modello Sánchez? Il governo spagnolo è appeso a un'amnistia e a un patto con i secessionisti
Per dare vita ad un nuovo esecutivo Carles Puigdemont, leader degli indipendentisti catalani, avanza pretese difficili da soddisfare. L'alternativa è solo il ritorno alle urne
La difficoltà riscontrata nel formare un nuovo governo in Spagna dopo le elezioni comincia a destare preoccupazione a livello internazionale. Anche il Washington Post descrive la situazione di stallo che si è creata e soprattutto il ruolo di ago della bilancia assunto dal più nazionalista dei partiti catalani, quello guidato da Carles Puigdemont, ora esule a Waterloo inseguito da un mandato di cattura emesso dalla magistratura spagnola. La possibilità del premier socialista uscente Pedro Sánchez di ottenere la maggioranza dipende dal consenso di Puigdemont, che in cambio chiede un’amnistia per il tentativo di secessione e un nuovo referendum sull’indipendenza catalana, misure in contrasto con la Costituzione vigente. L’intesa non è semplice: la vicepremier Yolanda Díaz, esponente dell’estrema sinistra di Sumar, ha incontrato Puigdemont a Bruxelles, ma il Psoe e il governo spiegano che non rappresentava il governo ma il suo partito. Sánchez punta a stabilire migliori rapporti con la Catalogna per “superare” la frattura, ma i separatisti non rinunciano a un altro referendum per l’indipendenza. Il Washington Post osserva che da questa situazione di stallo si può avvantaggiare solo la Russia che punta alla disgregazione delle democrazie occidentali. Il problema di Sánchez è che un’amnistia richiederebbe la rinuncia a reiterare il reato, in questo caso potrebbe essere presentata come una soluzione politica di una crisi nazionale, ma per ora non è in grado di ottenere l’impegno dei catalanisti a rinunciare al loro massimo obiettivo, che anzi viene rilanciato. In caso di fallimento del tentativo di Sánchez si dovrebbe tornare alle urne, il che aiuterebbe i separatisti nella loro propaganda sull’incapacità della Spagna a governarsi come stato unitario. Si può aggiungere che il progetto di Sánchez prevede un’autonomia assai più differenziata di quella proposta in Italia da Roberto Calderoli, osteggiata fermamente dal Pd, che però considera Sánchez un “modello” a cui ispirarsi. Paese che vai…