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editoriali

L'occidente in guerra. Una linea retta collega l'11/9 e la difesa dell'Ucraina: combattere i totalitarismi

Redazione

Putin utilizza metodi terroristici in Ucraina e vuole sovvertire un ordine basato su regole e libertà proprio come fece al Qaida e poi lo Stato islamico in Europa. Ci detestano per quel che siamo, dicevamo allora, e lo stesso vale per Putin contro gli ucraini. Come allora è importante la capacità e l’unità con cui non ci lascerermo piegare

Questa mattina i parenti delle vittime dell’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2011 si sono riunite, come ogni anniversario, a ground zero, in una cerimonia composta e dolorosa alla quale si sono uniti molti leader politici. Ventidue anni fa, al Qaida colpiva l’America e il mondo realizzava quanto fosse ampio e feroce il totalitarismo islamista: fino a quel momento la minaccia sembrava sì grande ma non in grado di toccare il suolo americano, mentre nel cielo azzurro di una New York appena andata al lavoro si comprese che l’attacco era globale. Oggi il sindaco di New York, Eric Adams, che ventidue anni fa faceva il poliziotto, ha detto: “La cosa più rilevante non è quello che è accaduto l’11 settembre, ma quello che è successo il 12 settembre: ci siamo alzati, gli insegnanti hanno insegnato, i costruttori hanno costruito e abbiamo mostrato che non ci saremmo piegati né spezzati”. Allora l’occidente si strinse attorno all’America e al nemico comune, al Qaida, che fu attaccata in Afghanistan con una coalizione internazionale.

 

L’esito, o meglio gli esiti, della guerra al terrorismo sono ancora oggi molto dibattuti, ma la frase di Adams, le cerimonie e i discorsi di oggi ci riportano alla guerra che l’occidente sta ancora combattendo contro il totalitarismo di Vladimir Putin. C’è una linea retta che collega quegli attacchi e la difesa dell’Ucraina di oggi, anche se molti continuano a vederci un ghirigoro imperialista: è la minaccia ai valori democratici. L’unica differenza semmai riguarda la modalità con cui l’occidente ha deciso di difendersi – con un contingente internazionale allora e con il sacrificio dell’esercito ucraino oggi – ma la battaglia continua a essere la stessa: Putin utilizza metodi terroristici in Ucraina e vuole sovvertire un ordine basato su regole e libertà proprio come fece al Qaida e poi lo Stato islamico in Europa. Ci detestano per quel che siamo, dicevamo allora, e lo stesso vale per Putin contro gli ucraini. E come allora non è solo importante l’attacco, ma la capacità e l’unità con cui l’occidente non si lascerà piegare né spezzare.