editoriali
Gantz si unisce a Netanyahu nel nome della competenza. Un messaggio a Lapid
L'ex ministro della Difesa aderisce al governo di unità nazionale. Aveva l'obiettivo di rovesciare il premier, ma si è reso contro che Israele ha bisogno della sua competenza, mettendo da parte i dissidi. Mentre l'ex premier del partito di centrosinistra Yesh Atid deve ancora decidere
Benny Gantz, il leader di Unità nazionale, ha preso la decisione necessaria di formare un governo di emergenza con Benjamin Netanyahu. Gantz guida un’alleanza formata dal partito che ha fondato nel 2019, Blu e bianco, e dal partito di Gideon Sa’ar, Nuova speranza. Sa’ar è un ex membro del Likud di Benjamin Netanyahu e aveva tentato prima di sfidare il premier per togliergli la leadership del partito, poi se ne era andato dando vita a un gruppo tutto suo che aveva una missione: mettere fine all’èra Netanyahu. Anche Gantz aveva la stessa missione, ma insieme a Sa’ar mercoledì ha deciso di mettere tutto da parte, perché questo è il momento in cui ognuno nella politica israeliana deve collaborare, soprattutto perché il governo che Netanyahu guida ha dimostrato gravi incompetenze in fatto di sicurezza, e Gantz, che incompetente non è, si è sentito in dovere di entrare a farne parte e mettere a disposizione non di Bibi ma di Israele la sua preparazione da ex generale ed ex ministro della Difesa. Farà parte di un gabinetto ristretto che assieme al premier e all’attuale ministro della Difesa Gallant, coordinerà le risposte all’aggressione di Hamas.
Anche Yair Lapid era stato invitato a far parte della coalizione, è il leader del partito di centrosinistra Yesh Atid, ex premier, ex ministro degli Esteri, esperienza politica lunga, ma deve ancora decidere. La sua prima risposta alla richiesta di unirsi in un governo di emergenza era stata che lo avrebbe fatto soltanto se Netanyahu avesse rinunciato all’alleanza con i partiti di estrema destra. Lapid era stato il tessitore dell’ultimo governo contro Bibi, ma adesso non è tanto la presenza del premier a essere insostenibile per lui, quanto quella dei suoi alleati pericolosi e incapaci. E’ proprio per le loro pericolosità e incapacità che però Israele ha bisogno di un governo di emergenza di competenti, ha bisogno di un’unità che i cittadini sono stati i primi a mostrare: poche settimane fa il paese era bloccato dagli scioperi, adesso tutti sono tornati ai loro posti.