Nel partito di Biden si riaccendono le liti su Israele, ma Ocasio-Cortez è la più cauta
La Squad, il gruppo di deputati liberal più radicali del Congresso americano, sull'aggressione di Hamas non è unita come al suo solito. Le diverse prese di posizione
La Squad, il gruppo di deputati liberal più radicali del Congresso americano, ha fatto innervosire tutto il Partito democratico – e non è nemmeno unita al suo interno, come lo è di solito. La difesa di Israele e la condanna dell’aggressione terroristica di Hamas sta creando divisioni in molte parti dell’occidente, in Francia sta facendo saltare la coalizione di sinistra che guida l’opposizione, e l’America non è immune, anche se ha caratteristiche tutte sue. La prima è che la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha commentato le frasi e i gesti della Squad vicina alla causa palestinese dicendo: “Pensiamo che stiano sbagliando, pensiamo che siano ripugnanti e pensiamo che siano disdicevoli”. E ancora: “Non ci sono due parti qui”, non esiste equiparazione e non esiste equidistanza.
La Jean-Pierre faceva riferimento alla deputata del Missouri Cori Bush e alla deputata del Minnesota Ilhan Omar che hanno chiesto al governo e al Congresso di mettere fine agli aiuti americani a Israele. La deputata del Michigan Rashida Tlaib, che ha origini palestinesi e che fuori dal suo ufficio espone la bandiera palestinese ha aggiunto, senza fare alcun riferimento a Hamas: “Questo straziante ciclo di violenze continuerà” se non si tagliano i fondi a Israele.
Alexandria Ocasio-Cortez, l’anima della Squad nonché la deputata più famosa del Congresso, ha preso una strada differente, condannando una manifestazione filo palestinese che si è svolta a Times Square, a New York, durante il fine settimana: è “inaccettabile e dannosa”, ha detto lunedì, “non dovrebbe essere difficile fermare l’odio e l’antisemitismo dove lo vediamo, questo è un principio fondamentale della solidarietà. Il bigottismo e l’insensibilità espressi a Times Square erano inaccettabili e dannosi in questo momento devastante”. Nelle stesse ore cominciava a prendere forma la scia d’orrore lasciata da Hamas nel sud di Israele dopo l’invasione di sabato: non ne abbiamo ancora contezza completa, ogni giorno aumentano i cadaveri contati e i dettagli della brutalità dei terroristi. Anche Bernie Sanders, deputato del Vermont ex candidato alla nomina presidenziale per due volte, il leader dell’ala più radicale del Partito democratico, ha condannato fin da subito l’aggressione: “Condanno con fermezza l’orribile attacco di Hamas e del Jihad islamico contro Israele. Non c’è giustificazione per questa violenza, e le persone innocenti da entrambe le parti ne soffriranno enormemente: deve finire ora”.
Molti commentatori hanno sottolineato le differenze in queste prese di posizione, ma il punto che riunisce il gruppo è proprio questo “deve finire ora” riferito alla violenza? Sia Ocasio-Cortez sia Sanders hanno chiesto un cessate il fuoco immediato. La deputata ha detto: “Condanno Hamas nei termini più forti possibile. Nessun bambino, nessuna famiglia deve subire questo tipo di violenza e paura, e questa violenza non risolverà l’oppressione e l’occupazione in questa regione. Un cessate il fuoco e una de-escalation sono necessari urgentemente per salvare vite”. Come avviene e avverrà altrove, la reazione di Israele all’assalto di Hamas farà cambiare i toni e le proposte anche di chi ha condannato la violenza dei terroristi.
I democratici socialisti d’America (Dsa), la più grande organizzazione socialista del paese, ha pubblicato lunedì questa dichiarazione: “Siamo risoluti nell’esprimere la nostra solidarietà alla Palestina. Gli eventi di oggi sono il risultato diretto del regime d’apartheid di Israele, un regime che riceve miliardi di fondi dagli Stati Uniti”. L’attrice Sarah Silverman, che ha fatto parte della Dsa per tutta la sua vita, ha detto che non li vuole vedere mai più, ha scritto che Hamas “ha ucciso le persone che marciavano contro il governo e contro l’occupazione”, ha insultato la Dsa e ha detto che Sanders, anche se viene sempre associato ai socialisti, non c’entra nulla con loro – nemmeno lei da questo momento.
I repubblicani hanno criticato molto la Squad e anche l’Amministrazione Biden che sì sostiene in modo “cristallino” – come ha detto il presidente – Israele ma che ha scelto la strategia dell’appeasement con l’Iran, sponsor del terrorismo di Hamas. Il Partito repubblicano è per il sostegno a Gerusalemme ma si divide su quello per Kyiv (si divide su tutto in realtà). Il senatore conservatore Josh Hawley, uno tra quelli che il 6 gennaio del 2021 non riconobbe la legittima elezione di Biden, ha fatto la proposta più punitiva: i soldi che diamo all’Ucraina diamoli a Israele, che è anche quello che spera Vladimir Putin.