L'intervento
Claudio Cerasa a Piazza Pulita: "Difendere Israele significa difendere la democrazia"
Il direttore del Foglio sul conflitto in medio oriente: "Hamas ha agito con metodi simili a quelli che utilizzavano i nazisti ai tempi del ghetto di Varsavia"
"Credo sia necessario stabilire alcuni paletti per capire di cosa stiamo parlando. Oggi parlare di Israele non significa solo parlare di un paese assediato, di un paese che è stato ferito in misura incredibile. Non era mai accaduto dai tempi dell’Olocausto che ci fossero così tanti civili morti in un unico giorno", ha detto il direttore Claudio Cerasa ospite a Piazza Pulita, su La7.
"Difendere Israele oggi significa difendere la democrazia, significa difendere la libertà, significa difendere l’unica democrazia matura del medio oriente. L’unica in cui si può contestare un premier, l’unica in cui le forze di opposizione possono fare opposizione e scendere in piazza, l’unica democrazia in cui gli omosessuali possono essere sicuri di non essere impiccati, l’unica democrazia in cui si può difendere un confine che non è il confine di Israele ma il confine delle nostre libertà", ha proseguito.
"Il secondo punto è che ogni discussione ha senso se si riconosce che Hamas è un gruppo terroristico che ha scelto di uccidere gli infedeli ebrei per il semplice fatto che sono ebrei e perché non riconoscono il diritto di Israele a esistere. Una volta riconosciute queste coordinate che distinguono chi vuole ragionare da chi vuole delirare si può anche pensare a cosa succede ora. Se si riconosce che Hamas ha agito con metodi simili a quelli che utilizzavano i nazisti ai tempi del ghetto di Varsavia. Se si riconosce che Hamas è come l’Isis, come ha detto Joe Biden quindi non un estremista ma un progressista, si può anche accettare il fatto che Hamas deve essere letteralmente distrutta. Immaginiamoci che San Marino improvvisamente diventi un enclave da cui partono ogni giorno missili contro l’Emilia Romagna da cui escono terroristi che stuprano le donne, uccidono i bambini, rapiscono le persone e continuano a farlo. Avremo noi il diritto di reagire, di distruggere coloro che portano avanti queste attività?"
Cosa c'è in gioco