◉ I PRINCIPALI FATTI DI OGGI
Il Jihad islamico diffonde il video di due ostaggi
Per la prima volta il gruppo terrorista palestinese pubblica le immagini di due israeliani rapiti, una donna e un bambino. Gli Stati Uniti annunciano corridoi umanitari quotidiani ma Israele specifica: nessun cessate il fuoco. Oggi la conferenza umanitaria a Parigi
Il rullo del Foglio: tutto quello che è utile sapere – e niente di più – per capire cosa succede dopo l'attacco di Hamas a Israele.
Il direttore della Cia e del Mossad a Doha per colloqui sul rilascio degli ostaggi
David Barnea, capo del servizio di intelligence israeliano del Mossad, il direttore della Cia William Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani si sono incontrati oggi a Doha per discutere i parametri di un accordo per il rilascio degli ostaggi e una pausa nei combattimenti tra Hamas e Israele nel conflitto a Gaza, scrive Reuters. Un funzionario americano ha confermato alla Reuters che Burns ha incontrato Barnea e il primo ministro del Qatar per discutere di un possibile rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
Le Forze di difesa israeliane sull'annuncio americano sulle pause umanitarie a Gaza: "pause tattiche"
Un portavoce dell'Idf, il generale Richard Hecht, ha chiarito ai giornalisti il punto delle "pause umanitarie" di quattro ore nel nord di Gaza annunciate dagli Stati Uniti: l'esercito israeliano pianifica solo "pause tattiche locali per gli aiuti umanitari, limitate nel tempo e nell'area". Hecht ha affermato che le pause pianificate sono la continuazione della politica israeliana del corridoio umanitario: finestre di quattro ore per consentire ai civili di viaggiare dal nord al sud di Gaza, considerato più sicuro. "Stiamo vedendo persone spostarsi, decine di migliaia, anche se c'è pressione da parte di Hamas per non lasciarle andare". La politica “non è un cambiamento”, chiarisce Hecht. E' una “pausa tattica per il movimento da un’area specifica verso sud”. Un alto funzionario israeliano ha detto al Times of Israel che le pause “tattiche e localizzate” che Israele ha accettato di iniziare ad attuare oggi sono un’espansione dei corridoi umanitari che hano iniziato a funzionare domenica scorsa per consentire agli abitanti di Gaza di evacuare dal nord al sud di Gaza.
Le pause entreranno in vigore in aree specifiche: un quartiere o un'area verrà avvisata con diverse ore di pausa, per dare alle persone del nord la possibilità di viaggiare verso sud per ricevere aiuti e soccorsi. Alla domanda su quando sarebbero iniziate queste pause, Hecht ha risposto: “Molto presto”.
Il Jihad islamico pubblica per la prima volta un video di due ostaggi a Gaza. Israele: è terrorismo psicologico
Il gruppo terroristico del Jihad islamico palestinese ha pubblicato un video composto da due clip che mostra due ostaggi nella Striscia di Gaza. La prima clip mostra una donna anziana in sedia a rotelle, che secondo i media israeliani sarebbe Hannah Katzir, 77 anni, e la seconda clip mostra un ragazzo di 13 anni, Yagil Yaakov: entrambi sarebbero stati rapiti dal Kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre. Secondo Channel 12 la donna sarebbe una delle fondatrici del Kibbutz Nir Oz: suo marito è stato ucciso lo scorso 7 ottobre nell'attacco di Hamas. I due parlano in ebraico mentre sembrano leggere un testo: accusano il primo ministro Benjamin Netanyahu di essere la causa della situazione attuale. E' la prima volta che il gruppo pubblica un video di ostaggi: finora le immagini diffuse erano quelle di Hamas. Il video conferma che alcuni dei prigionieri del 7 ottobre sono trattenuti dal gruppo alleato di Hamas. Secondo la Reuters, il Jihad islamico presto rilascerà due ostaggi, forse gli stessi due del video, per “ragioni umanitarie e mediche” una volta che “le misure appropriate saranno soddisfatte”.
Netanyahu: "nessun cessate il fuoco" senza il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas
Dopo la dichiarazione della Casa Bianca secondo cui partiranno tutti i giorni "4 ore di pause umanitarie" nel nord della Striscia di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha insistito sul fatto che non ci sarà "nessun cessate il fuoco" finché non verranno rilasciati tutti gli ostaggi nelle mani del gruppo terroristico. "I combattimenti continuano e non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi", ha detto, puntualizzando quindi sul significato di "pausa umanitaria" che aveva dato il portavoce della Casa Bianca John Kirby, e sul fatto che Israele sta già consentendo ai civili di evacuare con pause quotidiane tramite passaggi sicuri. “Israele sta consentendo corridoi di passaggio sicuri dalla striscia settentrionale a quella meridionale, come hanno fatto proprio ieri 50.000 abitanti di Gaza”.
Gli Stati Uniti annunciano pause umanitarie di 4 ore al giorno a nord di Gaza
Il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha annunciato ai giornalisti l'inizio di pause giornaliere di quattro ore nelle operazioni militari nelle aree settentrionali di Gaza per consentire l'assistenza umanitaria e ai civili di fuggire. L'annuncio verrà fatto ogni giorno, tre ore prima dell'inizio della pausa. "Ci è stato detto dagli israeliani che non ci saranno operazioni militari in queste aree per tutta la durata della pausa, e che questo processo inizierà oggi", ha detto Kirby. Gli Stati Uniti hanno definito queste pause “passi nella giusta direzione”. "Abbiamo esortato gli israeliani a ridurre al minimo le vittime civili e a fare tutto il possibile per ridurre tali numeri", ha detto Kirby, affermando che le pause fornirebbero "spazio di respiro per alcune ore" affinché i civili si allontanino dal pericolo. Le pause fornirebbero anche “brevi finestre di opportunità” per il potenziale passaggio sicuro degli ostaggi tenuti da Hamas.
Il Cairo: no all'evacuazione dei civili palestinesi in Egitto
Sameh Shoukry, il ministro degli Esteri egiziano, alla conferenza umanitaria di Parigi ha respinto l'ipotesi di sfollare i civili palestinesi nel proprio territorio, Shoukry ha condannato la comunità internazionale e in particolare l'Onu per non chiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza: "significa una complicità con la guerra in corso". "Un terzo dei palestinesi è sfollato, e altri saranno costretti a lasciare le loro case, mancano l'acqua il cibo e le medicine e la Gaza è sotto le bombe: è una palese violazione del diritto internazionale. Vogliamo una soluzione del conflitto con la soluzione a due Stati e il rispetto del diritto internazionale". Secondo il Cairo "la sofferenza del popolo palestinese è come quella del popolo israeliano, una vita è una vita, non ci sono differenze. Dobbiamo porre fine a entrambe le sofferenze".
Tajani: "E' imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento"
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è intervenuto alla conferenza per gli aiuti umanitari a Gaza che si sta tenendo all'Eliseo: "E' imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento, nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale". "Oggi ci troviamo in un momento critico, di fronte a una situazione complessa e profondamente preoccupante. Le responsabilità di questa escalation di violenza senza precedenti, iniziata il 7 ottobre, sono chiaramente stabilite e appartengono interamente ad Hamas". "Dobbiamo continuare a lavorare per realizzare pause umanitarie per consentire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli. La creazione di corridoi umanitari stabili e affidabili per l'ingresso degli aiuti a Gaza e l'uscita dei feriti richiede un grande sforzo di coordinamento internazionale".
Chiuso il valico di Rafah questa mattina. Riaperto il corridoio Salah al Din
Il valico di Rafah rimane chiuso, ma le Forze armate israeliane hanno annunciato la riapertura del corridoio di evacuazione per consentire ai civili nel nord di Gaza di spostarsi verso sud. E' il quinto giorno consecutivo in cui il corridoio Salah al-Din viene aperto, oggi per un'ora in più (dalle 10:00 alle 16:00 ora locale) rispetto a ieri. Ieri sono riuscite a evacuare circa 50 mila persone attraverso questo corridoio, secondo l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Ocha, il maggior numero in un solo giorno da quando il corridoio è stato aperto domenica.
Il valico di Rafah, che permette l'evacuazione dei civili da Gaza andando verso sud, risulta invece chiuso. Lo dicono ufficiali dell'Onu in visita presso il valico. Non è dato sapere quando sarà ripristinata la piena operatività.
Macron alla conferenza per gli aiuti umanitari a Gaza: la protezione dei civili non è negoziabile
Inaugurando la conferenza umanitaria internazionale per Gaza a Parigi, il presidente francese ha detto che “la lotta al terrorismo non potrà mai essere condotta senza regole. Israele lo sa”. “Tutte le vite hanno lo stesso valore e non esistono doppi standard per quelli di noi che hanno valori universali e umanisti. La protezione dei civili a Gaza non è negoziabile”. “I civili devono essere protetti, questo è assolutamente indispensabile. Non è negoziabile", aggiungendo che è necessario lavorare per giungere ad un cessate il fuoco. Alla conferenza sono presenti le Nazioni Unite e i leader dell'Unione europea, ma non è presente Israele. Il presidente francese ha anche chiesto la liberazione immediata degli ostaggi detenuti a Gaza, “senza condizioni”.
Macron ha anche affermato che gli aiuti della Francia ai palestinesi aumenteranno di cinque volte l’anno prossimo, da 20 milioni di euro quest’anno a 100 milioni di euro nel 2024. Il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), Philippe Lazzarini, nel suo discorso di apertura ha affermato che i diritti umanitari internazionali “non vengono applicati” a Gaza.
Onu: "Hamas e Israele autori di crimini di guerra"
Sia Hamas che Israele sono responsabili per aver commesso crimini di guerra. Lo ha detto Volker Türk, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Parlando in visita vicino al valico di Rafah, Türk ha detto: "Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi". Ma "anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l'evacuazione forzata illegale dei civili", ha specificato il commissario Onu. La visita di Türk è servita alle Nazioni Unite per chiedere un nuovo cessate il fuoco.
50 mila palestinesi hanno attraversato il corridoio umanitario verso Gaza sud
Secondo una stima dell'esercito israeliano, sarebbero circa 50 mila i civili palestinesi che hanno lasciato il nord di Gaza nella giornata di mercoledì percorrendo il corridoio umanitario Salah al-Din. L'evacuazione proseguirà anche nella giornata di oggi. L'esercito israeliano ha reso noto che Hamas avrebbe perso il controllo del nord della Striscia.
Intanto stanno per arrivare le prime missioni internazionali. Ieri è salpata per le acque di Gaza la nave-ospedale Vulcano della Marina militare italiana. "Il primo passo di un’iniziativa in cui vogliamo essere i primi”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto.