Editoriali
La cittadinanza contro l'antisemitismo. Così la Germania condanna l'estremismo antiebraico
Secondo la nuova direzione intrapresa dalla maggioranza di governo, chi si è macchiato di odio contro gli ebrei non sarà cittadino tedesco
La recente bocciatura del Fondo per il clima da 60 miliardi di euro da parte della Corte costituzionale tedesca ha riacceso la litigiosità fra i partiti che sostengono il governo di Olaf Scholz, e tra questi e l’opposizione. Solo su un punto i rossi del cancelliere, i Verdi, i gialli (Liberali) e i neri (la Cdu di Friedrich Merz) sembrano andare d’accordo: il sostegno a Israele e la lotta all’antisemitismo. A fare notizia all’inizio di novembre era stato il discorso con cui il numero due del governo, l’ecologista Robert Habeck, ha chiesto ai musulmani in Germania di condannare l’odio antiebraico di Hamas e di prendere le distanze dall’estremismo in genere. Oltre alle parole, però, il gabinetto Scholz-Habeck è passato ai fatti rimettendo mano al progetto di legge sulla naturalizzazione degli stranieri.
Accogliere lavoratori qualificati da paesi stranieri e favorirne l’integrazione nel tessuto sociale sono due aspetti della strategia nazionale per combattere l’invecchiamento della Germania. I conservatori tirano però il freno sulla concessione del passaporto tedesco in tempi rapidi e specialmente contestano la possibilità che i cittadini extra Ue possano acquisire il nuovo passaporto mantenendo quello vecchio. La maggioranza ha però preso una direzione gradita anche al partito di Merz: chi è in odore di antisemitismo, peggio ancora, chi si è macchiato di atti di Judenhass – l’odio per gli ebrei – non potrà diventare cittadino tedesco. Non è chiaro se il legislatore intenda indagare sul passato del candidato sospettato di antisemitismo, imporre un giuramento antirazzista o modulare le due misure. L’unica cosa al momento certa è che per ritoccare il progetto di legge il governo ne ha posticipato la presentazione al Bundestag rischiando così di rallentare l’approvazione del provvedimento. Ma lo stop agli antisemiti piace molto a Merz: tempo fa il leader della Cdu aveva suggerito che chi vuole diventare tedesco debba riconoscere il diritto d’Israele a esistere.