Editoriali

Il clima diplomatico della Cop 28

Redazione

Il vertice di Dubai diventa occasione per bilaterali, compreso quello Meloni-Herzog

Il clima diventa diplomazia, o almeno un tentativo. La Cop28 che si è aperta ieri a Dubai ha (da anni ormai) l’obiettivo di un’azione coordinata globale per combattere i cambiamenti climatici, ma è proprio su questo tema – collettivo, che riguarda tutti i paesi e  i loro approvvigionamenti energetici – che si basa una nuova fase della diplomazia mondiale. Fino a qualche giorno fa era stata confermata la presenza a Dubai del presidente israeliano Isaac Herzog e del presidente dell’autorità palestinese Mahmoud Abbas. Quest’ultimo ha annullato la visita all’ultimo momento, mentre oggi per Herzog è stata una giornata di grande diplomazia, e ha avuto perfino un incontro, molto fotografato, con l’emiro del Qatar Tamim al Thani – il Qatar è il principale negoziatore con Hamas di questa crisi.

Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una giornata di bilaterali particolarmente intensa: con il segretario di stato americano, Antony Blinken, con il primo ministro inglese  Sunak e il presidente francese Macron, e poi, tra gli altri, anche il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud – durante il suo discorso Meloni ha detto che il “piano Mattei” per l’Africa riguarda anche l’agricoltura, ma l’incontro è particolarmente interessante anche perché la Marina italiana, attraverso l’operazione europea Atalanta, nei giorni scorsi ha coordinato con il governo somalo un’operazione anti pirateria ai danni di un peschereccio iraniano.

Sempre a margine della Cop28, Meloni ha avuto un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogğan, con il primo ministro del Libano, Najib Miqati, con l’emiro del Qatar e infine anche con Herzogh, al quale ha confermato il sostegno italiano. Ma “continua l’impegno umanitario italiano per Gaza”, si legge nella nota di Palazzo Chigi, con l’arrivo dei medici italiani negli Emirati Arabi (arrivati sul volo di Meloni) e l’arrivo domani nel porto di al Arish, in Egitto, della nave Vulcano della Marina militare che avrebbe dovuto raggiungere l’area marittima di fronte a Gaza, ma il ripiego egiziano, spiegano da Palazzo Chigi, si è reso necessario per il riprendere delle ostilità.

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