editoriali
Cosa sappiamo della strage all'Università di Praga
L’emulazione di precedenti in Russia e la furia omicida di un ventiquattrenne: su Telegram messaggi deliranti prima di compiere l'attentanto
Prima ha ucciso il padre, a casa, poi è andato in università, a Praga, per seguire le sue lezioni. Non si è però diretto alla sua facoltà, ma a Filosofia e lì ha iniziato a sparare. Il bilancio dice: 15 morti, più di venti feriti. Molti studenti e professori si sono barricati nelle aule, altri sono scappati e si sono nascosti per sfuggire alla furia omicida di questo studente di 24 anni che infine è morto – non è chiaro se sia stato colpito dalle forze dell’ordine intervenute o se si sia suicidato. Il suo nome sarebbe David Kozak, secondo alcuni studenti che lo hanno riconosciuto, e su Telegram avrebbe scritto: “Mi presento, mi chiamo David e voglio attaccare una scuola e poi suicidarmi. Ho sempre desiderato uccidere, pensavo che in futuro sarei diventato un maniaco. Poi, quando Ilnaz Galyaviev ha fatto esplodere la sua scuola, mi sono reso conto che era molto più vantaggioso commettere omicidi di massa che seriali. Mi sono seduto, ho aspettato, ho visto l’azione di Alina nel mio sogno e mi ha dato l’ultima spinta. Era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo al momento giusto”.
Galayaliev è il ragazzo di 19 anni che, nel 2021, era entrato nella sua ex scuola media con un fucile da caccia e una bomba, a Kazan, nel Tatarstan, Russia occidentale, con l’obiettivo di “liberare il mondo da un po’ di rifiuti biologici”: aveva ucciso 9 persone. Alina Afanaskina è la quattordicenne che all’inizio di dicembre ha sparato ai compagni nel laboratori di biologia del proprio liceo a Bryansk, sempre in Russia, uccidendone due. La strage di massa è preferibile alla serie di omicidi, dice l’assassino dell’Università Carolina nel centro di Praga, e non c’è pista da seguire per le autorità sotto choc – è l’attacco più grave nel paese da decenni – se non quella dichiarata: la voglia di strage e l’emulazione che in questo caso riguarda casi russi ma che sappiamo non essere un’esclusiva della Russia.
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