editoriali
Von der Leyen capitola davanti ai trattori
La Commissione cede al ricatto dei già privilegiatissimi agricoltori. Perché è un male per l’Unione Europea
Ursula von der Leyen ha deciso di capitolare di fronte alla protesta degli agricoltori di mezza Europa e alle pressioni di Emmanuel Macron. La Commissione ieri ha proposto una serie di regali al settore agricolo per cercare di calmare la collera rurale, anche a costo di sacrificare l’Ucraina e il Green deal, che a parole rientrano tra le principali priorità dell’Unione europea. Gli stati membri potranno chiedere di bloccare le importazioni di cereali ucraini, anche a livello nazionale, in una replica degli embarghi unilaterali (e illegali) imposti da Polonia, Ungheria e Slovacchia. Inoltre l’Ue reintrodurrà un sistema di quote per tre prodotti agricoli considerati “sensibili” per la Francia e altri paesi: pollame, uova e zucchero. Oltre un certo livello di importazioni – la media del 2022-23 – saranno reintrodotti i dazi contro l’Ucraina.
Contrariamente a quanto previsto dalla riforma della Politica agricola comune per inverdire il settore, gli agricoltori non saranno obbligati a mettere a riposo il quattro per cento dei terreni coltivati per continuare a ricevere tutti i pagamenti diretti dall’Ue. Una deroga accordata per la guerra della Russia è stata di fatto prorogata. Oltre ai regali agli agricoltori, von der Leyen ha fatto un regalo anche a Macron, accettando di rinviare sine die la conclusione di un accordo di libero scambio con il Mercosur. “Gli agricoltori mettono il cibo sulle nostre tavole – il migliore e più sano al mondo”, ha detto von der Leyen: “Nelle difficoltà troviamo soluzioni comuni”. L’Ue destina già un terzo del suo bilancio (400 miliardi in sette anni) all’agricoltura. Un terzo del reddito medio degli agricoltori è garantito dalla Pac. Dal 2013 al 2022, il reddito medio del settore è aumentato del 56 per cento, molto più dell’inflazione e di quello di altre categorie. Anziché cedere al ricatto dei trattori che assediano le città, von der Leyen avrebbe fatto meglio a ricordare quanto l’Ue contribuisca a garantire la prosperità degli agricoltori.