Acque pericolose
Il leader Houthi minaccia l'Italia. Ma la Marina avrà un ruolo chiave nel Mar Rosso
"Consigliamo all'Italia di rimanere neutrale. Il suo coinvolgimento sarà considerato un'escalation e una militarizzazione del mare". Intanto il nostro paese si prepara a guidare la missione difensiva europea contro gli attacchi dei ribelli yemeniti
"L'Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all'aggressione contro lo Yemen, Il suo coinvolgimento sarà considerato un'escalation e una miltarizzazione del mare, e non sarà efficace", così in un'intervista a Repubblica uno dei leader di spicco del movimento Ansar Allah, più conosciuti come Houthi. Mohamed Ali al Houthi ha minacciato il nostro paese a poche settimane dall'inizio dell'operazione Aspides, la missione organizzata dall'Unione europea nel Mar Rosso per proteggere i mercantili dagli attacchi dei ribelli yemeniti. "Vi consigliamo di rimanere neutrali", ha ribadito al Houthi. Ma nella missione, che prenderà il via il 19 febbraio, l'Italia si prepara invece ad avere un ruolo determinante.
La tattica difensiva, dall'intercettazione degli ordigni delle milizie yemenite all'individuazione degli obiettivi, sarà affidata al contrammiraglio della Marina italiana, mentre la sede del comando sarà probabilmente in Grecia. A guidare gli interventi nel Mar Rosso sarà, invece, il cacciatorpediniere Duilio, dotato di missili antiaerei, tre cannoni a tiro rapido, mitragliere, siluri, un elicottero e sistemi radar di tracciamento. Provvista di 48 celle con missili terra-aria Aster 30 e Aster 15, si tratta della nave più armata della nostra marina. Grazie al sistema Link 22, il contrammiraglio italiano a bordo della Duilio potrà comunicare in tempo reale con le altre navi europee impegnate nella missione. In totale dovrebbero essere altre tre le fregate coinvolte, di cui una di bandiera francese, tedesca e una greca. A garantire la sicurezza nelle acque del Mar Rosso vi sarà anche la nave Martinengo, fregata Fremm (le fregate europee multi-missione) inviata nell'ambito di un'altra operazione Ue, la missione Atalanta, organizzata con l'obiettivo di contrastare la pirateria marittima.
"Consigliamo agli europei di aumentare la pressione sui responsabili degli orrori a Gaza. Qualsiasi altra giustificazione per l'escalation è inaccettabile", ha dichiarato il leader Houthi, secondo il quale non vi sarebbe "alcun blocco nel Mar Rosso" perchè, dice, le truppe houthi starebbero prendendo di mira "solo le navi associate a Israele, che si dirigono verso porti occupati, di proprietà di israeliani, o entrano nel porto di Eilat. Qualsiasi nave non legata a Israele non subirà danni", ha precisato. La realtà dei fatti lo smentisce, basti guardare alla nazionalità delle navi attaccate dagli Houthi nelle scorse settimane.
Mohamed Ali al Houthi ha poi rivolto un avvertimento agli Stati Uniti dopo i raid aerei contro i ribelli yemeniti negli scorsi giorni: "Questi bombardameni non influenzeranno le nostre capacità. Gli americani e i britannici devono capire che in questa fase siamo pronti a rispondere. Se gli Stati Uniti inviano truppe nello Yemen dovranno affrontare sfide più difficili di quelle in Afghanistan e Vietnam", ha concluso.