editoriali
TikTok is not welcome in America
Il Congresso considera la proprietà cinese una minaccia, a maggioranza
Il Congresso americano ha approvato a grande maggioranza con un voto bipartisan la legge che impone alla società cinese ByteDance di vendere la gestione della parte americana di TikTok a un’azienda americana. Se questo disinvestimento non avviene entro 180 giorni, l’app del social non sarà più raggiungibile dai 170 milioni di utenti che la utilizzano in America.
L’attività di lobby di TikTok che da giorni chiedeva ai suoi utenti di ribellarsi alla legge e che aveva messo in moto una generosa attività di persuasione nei confronti dei deputati e dei leader politici non è servita: la convinzione che la proprietà cinese del social rappresenti una minaccia alla sicurezza dell’America e ai dati degli americani è condivisa.
In realtà TikTok sapeva già che al Congresso non aveva molte speranze di riuscire nel ribaltamento della legge e infatti la sua attenzione si è spostata sul Senato, dove il voto non è stato ancora fissato e dove le defezioni possono essere maggiori, anche se ora le pressioni per accelerare l’approvazione sono molto più forti. I dubbi ci sono anche nel Partito democratico – anche se il presidente Joe Biden ha detto che firmerà la legge quando avrà completato il processo presidenziale – ma è soprattutto nel Partito repubblicano che si stanno registrando le contorsioni più evidenti, soprattutto perché Donald Trump, ex presidente e candidato per il 2024, ha cambiato la sua posizione. Il cosiddetto “ban” di TikTok è una sua invenzione di quando era presidente, ma oggi dice che non è sicuro che sia la cosa giusta, perché così si rafforza Facebook, “il nemico del popolo”. I repubblicani al Congresso non lo hanno ascoltato, anche perché la politica dura nei confronti della Cina è un marchio distintivo del partito.
Al Senato si vedrà. Così come si vedrà la questione più seria: esiste una società che può rilevare le operazioni americane di TikTok? Per le aziende del BigTech è molto difficile, a causa delle leggi dell’antitrust.