editoriali
Russia e Cina adorano la guerra a Gaza
Mosca e Pechino bloccano una risoluzione per la tregua all’Onu e nel frattempo fanno accordi con gli houthi
La Russia e la Cina hanno bloccato una risoluzione presentata dagli Stati Uniti all’Onu che chiedeva un cessate immediato a Gaza legato al rilascio altrettanto immediato degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas e dal Jihad islamico. Il rappresentante russo presso le Nazioni Unite, Vasili Nebenzya, prima del voto aveva detto che gli Stati Uniti avevano bloccato ben quattro risoluzioni sul cessate il fuoco e la risoluzione americana più che una richiesta era un “imperativo”. Finora gli Stati Uniti, e non da soli, hanno bloccato alcune risoluzioni promosse da Pechino e Mosca, perché nessuna di queste conteneva una condanna dei terroristi e del massacro del 7 ottobre. Russia e Cina pensano all’unisono, sostengono di avere a cuore la vita dei civili palestinesi, però votano contro una risoluzione bilanciata che lega il cessate il fuoco a una richiesta impellente e necessaria di salvezza degli oltre centotrenta prigionieri israeliani che da cinque mesi sono nelle mani dei terroristi, senza cure, probabilmente nascosti in tunnel, in condizioni fisiche e mentali precarie e tra i centotrenta ci sono anche ostaggi già morti.
Per Russia e Cina la guerra in medio oriente è un’occasione, la usano per distrarre dall’Ucraina e per estenuare gli Stati Uniti e ogni loro alleato. Non fanno l’interesse dei civili, palestinesi o israeliani che siano, ma puntano a rafforzare la loro cricca di regimi e i loro esecutori. In medio oriente all’Iran, uno dei loro alleati più preziosi, interessa molto un Israele indebolito e attaccabile. Questo sostegno ha molti pro per Russia e Cina. Per esempio le navi di Pechino e Mosca sono le uniche che transitano senza problemi nel Mar Rosso preso dall’assalto dagli houthi, le milizie yemenite alleate e armate fino ai denti dall’Iran che attaccano i mercantili che passano per quelle acque. Prima l’accordo era tacito, adesso, secondo Bloomberg, è consolidato: i russi e i cinesi passano e in cambio danno agli houthi “appoggio politico”. Dove? per esempio all’Onu, dove continuano a bloccare le risoluzioni contro gli attacchi degli houthi.