editoriali
Il secondo discorso di Macron alla Sorbona
Il presidente francese tornerà a parlare nella più antica università francese per dare una scossa all’Europa e alla sua campagna per le europee
Nel settembre del 2017, dalla Sorbona, il cuore della Parigi del sapere, il presidente francese, Emmanuel Macron, pronunciò il suo discorso più potente sull’Europa, invocandone la rifondazione nel solco di Jacques Delors: “La concorrenza che stimola, la cooperazione che rafforza, la solidarietà che unisce”. Il discorso della Sorbona, pronunciato a pochi mesi dal suo insediamento, ha rappresentato la bussola della politica europea di Macron, una tabella di marcia che ha posto al centro l’impegno per una maggiore sovranità del continente e la necessità di rivedere i trattati europei. Alcune cose sono state fatte, altre no. Ma con lo stesso volontarismo di sette anni fa, giovedì prossimo, l’inquilino dell’Eliseo tornerà nella più antica università francese per pronunciare un nuovo discorso, un discorso della Sorbona II.
“Darò un’idea di quello che il paese ha fatto e indicherò la direzione verso cui siamo diretti, soprattutto negli anni a venire”, ha dichiarato Macron giovedì al termine del Consiglio europeo. Il discorso sarà pronunciato “in tarda mattina”, secondo quanto specificato da Macron. Il “Sorbonne II” è anche una mossa per dare una scossa alla campagna elettorale di Renaissance, che fatica a decollare in ragione dello scarso entusiasmo suscitato nei francesi dalla capolista dei macronisti, Valérie Hayer. “Abbiamo le idee giuste, quelle che sono state messe in atto in Europa negli ultimi anni”, ha dichiarato Macron mercoledì, accanto alla sua candidata. La scorsa settimana, l’europarlamentare macronista Fabienne Keller aveva dichiarato che Macron potrebbe ampliare alcune delle idee avanzate nelle sue osservazioni conclusive alla conferenza sul futuro dell’Ue del maggio 2022, quando, tra le altre cose, aveva chiesto la fine della regola dell’unanimità sulla politica estera e sulle questioni fiscali.