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Arrestato per corruzione il viceministro della Difesa russo. La catena del potere di Putin si sposta

Redazione

L'arresto di Timur Ivanov per corruzione in un sistema corrotto è il segnale che qualcosa sta cambiando nella catena del potere e non certo di una nuova fame di onestà e trasparenza da parte del Cremlino

Il viceministro della Difesa russo, Timur Ivanov, è stato arrestato martedì con l’accusa di corruzione. E’ un uomo molto vicino al ministro Sergei Shoigu, ha supervisionato progetti importanti, anche nei territori che la Russia ha occupato in Ucraina, dove si è recato spesso, vantandosi della sua capacità di costruire rapidamente alloggi e infrastrutture in qualsiasi posto. Ivanov era un uomo centrale del ministero che gestisce la guerra, il suo arresto per corruzione in un sistema corrotto è il segnale che qualcosa sta cambiando nella catena del potere e non certo di una nuova fame di onestà e trasparenza da parte del Cremlino.

 

Era stata la Fondazione anticorruzione di Alexei Navalny a raccontare per prima del tenore di vita lussuoso del viceministro, e dello strano flusso di denaro che rendeva possibili i compleanni a Saint Tropez e le  feste tra uomini di affari. L’inchiesta era uscita più di un anno fa: non era un segreto per Vladimir Putin né per i russi. Allora perché arrestarlo adesso? Ivanov è un mezzo e il messaggio è diretto al suo superiore, a quel Sergei Shoigu che si è avvicinato molto a Putin, che ha gestito la guerra come voleva lui, che l’ha spuntata sulle richieste di Evgeni Prigozhin e della Wagner che chiedevano più munizioni e lo accusavano di mandare al macello soldati mentre lui viveva in sicurezza. Prigozhin è morto, Putin ha continuato a fidarsi di Shoigu più per non ammettere i propri errori che per stima nei confronti del suo ministro.

 

Adesso è il momento di prendere le distanze, di rimescolare il bilanciamento del potere e di tornare ai servizi, all’Fsb di cui Putin si è sempre fidato. Non c’è nessun buon segnale, anche se alcuni russi, i collaboratori di Navalny inclusi, gioiscono. E’ il  metodo con cui Putin ha tenuto il potere finora: quando qualcuno ha troppa rilevanza, si studia il modo per togliergliela. Per gli ucraini sarebbe meglio lasciare i corrotti russi dove sono, il calcolo è semplice: più l’esercito è corrotto, prima arriverà il collasso. Meno persone efficienti ci sono, prima sarà indebolito.

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