editoriali
Evviva Pantene, che sceglie la israeliana Havi Mond e non cede al boicottaggio
Uno shampoo all’Intifada. Scegliere in questo momento di legare il nome del proprio marchio a una modella israeliana non è scontato in un momento in cui si chiede il boicottaggio di tutto quello che ha che fare con Israele o con gli ebrei
La Pantene ha concluso la sua collaborazione con Chiara Ferragni, il nome e il volto dell’imprenditrice italiana non sono più una garanzia di vendita e come altre aziende prima di lei, anche la Pantene ha preferito tagliare i rapporti di lavoro e nel cambiamento ha fatto una scelta coraggiosa. Da ora, il marchio sarà rappresentato dalla chioma bionda di Havi Mond, modella israeliana di quarant’anni che ha rappresentato Chanel, Armani, Yves Saint Laurent, tra gli altri. Scegliere in questo momento di legare il nome del proprio marchio a una modella israeliana (ha anche la cittadinanza britannica) non è scontato in un momento in cui si chiede il boicottaggio di tutto quello che ha che fare con Israele o con gli ebrei.
Un esempio: i ragazzi dei campus universitari che protestano contro la guerra a Gaza hanno preteso rifornimenti di cibo precisando di non voler bagel, la ciambella salata arrivata negli Stati Uniti attraverso la cucina ebraica. Pantene non ha dato retta a questa moda da boicottaggio che ha immerso anche l’Eurovision, che quest’anno sarà in Svezia, in un’atmosfera di caccia all’ebreo spaventosa. Scegliere in questo momento il volto di una cittadina israeliana ebrea praticante che osserva lo Shabbat e non si fa fotografare neppure in costume da bagno per motivi religiosi, che riempie il suo profilo instagram di frasi in solidarietà con il suo paese e bandiere israeliane è una lezione contro gli estremisti dei campus.