Editoriali
Riemerge il nome di Draghi per guidare l'Unione europea
I macroniani rilanciano l'ex presidente del Consiglio italiano come capo della Commissione o del Consiglio europeo. Ma per la sua nomina è necessario che i capi di stato e di governo accettino la sfida di cui Draghi si è fatto promotore: trasformare l'Ue
Mentre Ursula von der Leyen e gli altri candidati dei partiti europei si divertono con il processo degli Spitzenkandidat, il nome di Mario Draghi di tanto in tanto riemerge tra i favoriti per le nomine che i leader dell’Unione europea dovranno fare dopo le elezioni del 9 giugno. Pascal Canfin, europarlamentare francese dei liberali di Renew, ieri ha detto a Politico.eu che Emmanuel Macron vorrebbe piazzare il suo amico Draghi in uno dei posti di responsabilità: presidente della Commissione o del Consiglio europeo. “La Francia e tutti nell’ecosistema presidenziale vorrebbero che Draghi giocasse un ruolo”, ha detto Canfin. Questo è bastato per rilanciare le congetture che si accumulano da mesi su un ritorno alla testa dell’Ue dell’ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio italiano. Chi meglio di Draghi per sedersi al tavolo con Donald Trump, entrare in un rapporto economico di forza con Xi Jinping, o guidare un progetto coerente per rafforzare l’Ue nei prossimi cinque anni?
Quel progetto dovrebbe essere pronto nero su bianco nel rapporto Draghi, ma il suo destino incerto (non si sa ancora se sarà pubblicato prima o dopo il Consiglio europeo delle nomine di fine giugno) mostra le difficoltà che incontrerebbe una sua candidatura. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e i primi ministri dei paesi frugali non vogliono fare scelte politicamente difficili, come nuovi strumenti di debito comuni o una politica commerciale più assertiva. In realtà, Macron non ha ancora fatto la sua scelta. La Francia punta ad avere il segretario generale della Commissione e un vicepresidente per l’autonomia strategica. Von der Leyen rimane la favorita per una conferma, mentre il socialista portoghese António Costa è il più citato per il Consiglio europeo. Draghi c’è come riserva della Repubblica europea. Ma per la sua nomina è necessario che i capi di stato e di governo dei ventisette accettino la sfida di Draghi di costruirla, la Repubblica europea.