Editoriali
Dopo la legge russa, in Georgia arriva il porto cinese
Il progetto del porto di Anaklia verrà assegnato a un consorzio di Pechino. Gli Stati Uniti e l'Ue avvertono sui rischi dell'influenza economica russa e cinese
Meno di ventiquattro ore dopo il rovesciamento del veto presidenziale da parte del partito di governo Sogno georgiano sulla “legge russa”, il ministro dell’Economia, Levan Davitashvili, ha annunciato che il progetto del porto di Anaklia verrà assegnato a un consorzio della China Communications Construction Company Limited e della China Harbour, con sede a Singapore.
L’assegnazione per la costruzione del porto – il progetto da 2,5 miliardi di dollari è strategicamente e commercialmente importante per la regione e renderà Anaklia una delle città portuali più importanti del Mar Nero – negli anni ha attraversato parecchie controversie politiche. Nel 2016 il primo tentativo di dare vita al progetto era di un’impresa georgiano-americana, poi la compagnia americana si è ritirata dopo un annullamento del governo fermando il progetto. Nel 2022 Tbilisi ha rilanciato e riaperto la gara d’appalto: Stati Uniti, Russia e Cina hanno seguito da vicino il progetto e l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno più volte esposto al governo georgiano i pericoli di affidare il porto a Mosca o a Pechino per tutelarsi da una maggiore influenza economica russa e cinese: non è servito. L’assegnazione del progetto a Pechino, assieme all’approvazione della legge contro gli “agenti stranieri”, rappresenta la direzione politica di Sogno georgiano in vista delle elezioni del prossimo ottobre. Intanto la Repubblica popolare cinese, che ha già le mani su moltissimi progetti infrastrutturali georgiani, ora punta sul porto di Anaklia per prendersi spazio sul Mar Nero e migliorare il commercio tra l’Asia e l’Europa attraverso la Belt and Road Initiative.
I legami tra Tbilisi e Pechino sono sempre più stretti, l’ex primo ministro Irakli Garibashvili lo scorso anno si era recato in Cina per firmare un accordo di partenariato strategico e poco importa al governo se è in pericolo l’adesione all’Ue. Martedì, con l’annuncio dell’assegnazione per la costruzione del porto, è stato annunciato anche l’accordo per l’esenzione del visto ai georgiani per la Cina.