Foto via Getty Images

Editoriali

Il nord di Israele brucia e la colpa è di Hezbollah

Redazione

L'organizzazione paramilitare aggredisce con violenza lo stato ebraico. Onu te la ricordi la tua risoluzione? Quella del 2006 firmata con la fine della guerra in Libano, che impone che la zona di confine tra il fiume Leonte e Israele non sia occupata da gruppi armati

Il nord di Israele brucia perché Hezbollah ha intensificato le aggressioni contro lo stato ebraico. In tutto il mese di maggio ha lanciato trecentoventicinque attacchi, una media di dieci al giorno tra droni e missili anticarro: sono aumentati soprattutto i droni. La fascia a nord di Israele è stata evacuata dopo il 7 ottobre perché dopo l’attacco di Hamas, il gruppo  sciita finanziato dall’Iran ha deciso di unirsi alla guerra aprendo un suo fronte proprio. Hezbollah è più di un gruppo armato, ha le potenzialità di un esercito, può colpire Israele, e lo sta colpendo, minacciando  una guerra grande e dispendiosa. Israele per ora risponde in modo mirato, puntando sulle basi di Hezbollah ha eliminato circa cento terroristi. Se la guerra dovesse espandersi ne risentirebbe tutto il Libano e Hezbollah vuole tenere buona la popolazione che reagirebbe con forza allo scoppio di un conflitto  in cui è stata trascinata. Dalla parte settentrionale di Israele sono state evacuate più di sessantamila persone, dislocate in tutto il paese e che non hanno nessuna prospettiva di tornare e chiedono al paese di risolvere la situazione con ogni mezzo. Israele sta evitando, dice che è pronto a combattere contro Hezbollah ma sul campo  tiene la linea degli attacchi limitati. Però  non potrà continuare a lungo mentre vede il nord distrutto da aggressioni sempre più frequenti e forti.
 

Se dovesse iniziare una guerra, la comunità internazionale incolperebbe Israele? Quello che accade a nord, tanto ignorato, è una questione che va ben oltre Israele, Hezbollah, il Libano o l’Iran, e riguarda anche le Nazioni Unite. La risoluzione 1701 del 2006 firmata con la fine della guerra in Libano, che impone che la zona tra il fiume libanese  Leonte e Israele non sia occupata da gruppi armati come Hezbollah, è un affare dell’Onu, che però guarda altrove. Non è escluso che una guerra inizi anche a nord di Israele. Quanti attacchi ci vogliono prima che l’Onu, si dica: eppure per evitarlo qualcosa avremmo potuto fare?

Di più su questi argomenti: