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Editoriali

La Galilea è un laboratorio per l'Iran

Redazione

Teheran usa gli attacchi dei suoi alleati per capire quanto può resistere Israele

I gruppi che l’Iran ha armato, finanzia e sostiene per colpire Israele stanno sviluppando delle tattiche di combattimento sempre più precise e stanno utilizzando gli attacchi contro Israele per studiare le capacità di difesa dello stato ebraico e migliorare le loro tecniche di attacco. Mercoledì due droni lanciati dal Libano, hanno colpito la città drusa di Hurfeish e le sirene di allarme non sono suonate.

Questo per Israele è lo scenario peggiore perché vuol dire perdere la capacità di intercettare quello che il nemico lancia e di assicurarsi che i cittadini abbiano il tempo per raggiungere i rifugi. I danni dell’attacco a Hurfeish sono stati importanti: sono stati feriti dieci civili ed è morto un soldato di origine italiana, Rafael Kauders. Hezbollah, il gruppo sciita che per conto di Teheran fa guerra a Israele dal Libano, dall’8 ottobre ha iniziato a colpire lo stato ebraico e gli attacchi non sono soltanto avvisaglie di guerra ma sono uno studio intensivo sulle capacità di difesa israeliane, su come colpire e fare male. L’attacco a Hurfeish dimostra che Hezbollah ha capito come poter colpire senza essere fermata ed è grave. La Galilea in questo momento non è soltanto una regione disabitata, da cui i cittadini sono stati evacuati per paura dei missili e di invasioni, ma è anche il laboratorio della guerra dell’Iran che studia, osserva, mette alla prova Israele. Non c’è soltanto Hezbollah a condurre questa operazione per conto di Teheran, anche le altre milizie non si fanno sfuggire l’occasione di testare la prontezza di Israele dall’Iraq o dalla Siria per capire come infliggere il danno più forte possibile e come iniziare la prossima guerra.

Gli houthi, il gruppo armato yemenita, da giorni rilascia video di nuovi attacchi condotti con missili nuovi, sta testando un nuovo arsenale e il timore di un attacco congiunto da parte degli alleati iraniani aumenta.

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