il semestre ungherese

"Make Europe Great Again": l'Ungheria presenta lo slogan per la presidenza dell'Ue

Redazione

Il cubo di Rubik e la fotocopia magiara del Maga di Donald Trump: così Budapest lancia programma e ambizioni per i sei mesi di guida al Consiglio europeo, che inizieranno il prossimo primo luglio

Già nel suo discorso sullo stato dell’Unione il premier ungherese Viktor Orbán aveva lanciato lo stesso slogan: Make Europe Great Again, o Mega, la fotocopia magiara del Maga di Donald Trump. Ora è anche lo slogan ufficiale della presidenza ungherese al Consiglio europeo che inizierà il primo luglio e terminerà il 31 dicembre 2024. "Questo è un riferimento a una presidenza attiva", ha detto oggi il ministro ungherese per gli Affari europei, János Bóka, delineando il programma e le ambizioni di Budapest per il prossimo semestre. “In realtà mostra chiaramente l’aspettativa che insieme dovremmo essere più forti che individualmente, ma che dovremmo poter rimanere quello che siamo quando ci riuniamo. Descrive anche l’idea che l’Europa è in grado di diventare un attore globale indipendente nel nostro mondo in trasformazione”. 

 

 

Il logo è un cubo di Rubik con i colori della bandiera ungherese su un lato e quelli dell'Unione europea sull'altro: Bóka lo ha descritto come “l'essenza del genio ungherese”, presentandolo come un omaggio all'inventore ungherese del gioco, Ernő Rubik. Il ministro ha spiegato che l’Ungheria utilizzerà la sua presidenza per introdurre un nuovo accordo agricolo competitivo, “incentrato sugli agricoltori” e per cercare “una protezione più efficiente delle frontiere esterne, per gestire le cause profonde della migrazione – e per migliorare una politica di rimpatrio più efficiente”. Ha detto che ci sarà uno sforzo attivo anche per portare avanti i progressi dell’allargamento dell’Ue, soprattutto per quanto riguarda "Moldavia, Georgia e Ucraina”.

 

Eppure Orbán in Ue è noto per i suoi veti, per la sua capacità di paralizzare Bruxelles nel sostegno dell’Ucraina e nella difesa dalla guerra di aggressione della Russia. Anche il riferimento trumpiano nello slogan, benché il ministro ungherese provi a smentire "il senso del déjà vu a causa dello slogan di Trump", è chiaro: stessa lotta alle istituzioni che regolano l’ordine globale liberale, stesso vittimismo (Orbán si sente sempre sotto attacco del mainstream, dei liberal, di George Soros), stessa ostilità all’unità della Nato, dell’Europa, dell’occidente, stessa retorica anti ucraina, stessa fascinazione per il dittatore russo Vladimir Putin.

 

 

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