Volodymyr Zelensky - foto via Getty Images

Editoriali

Nessun dubbio sulla democrazia a Kyiv: Zelensky è un presidente legittimo

Redazione

Un sondaggio mostra che circa il 70 per cento dei cittadini concorda sul fatto che il presidente debba rimanere in carica fino alla fine della legge marziale

No, la maggior parte degli ucraini non mette in dubbio la legittimità del presidente Volodymyr Zelensky e non è preoccupata dal fatto che le elezioni siano state rimandate, come invece lo sono molti commentatori italiani. Secondo un sondaggio pubblicato lunedì dall’Istituto internazionale di Sociologia di Kyiv, circa il 70 per cento degli ucraini concorda sul fatto che Zelensky debba rimanere presidente fino alla fine della legge marziale. Il suo mandato sarebbe dovuto terminare  il 20 maggio 2024, ma già alla fine dello scorso anno il presidente ucraino aveva spiegato in modo semplice e concreto perché organizzare una campagna elettorale e un’elezione in un’Ucraina in guerra per difendersi dalla guerra d’aggressione della Russia sarebbe stato rischioso e costoso. Alla fine del suo mandato ufficiale e quasi tre mesi dopo il 31 marzo, giorno in cui si sarebbero dovute svolgere le elezioni, la maggior parte degli ucraini non mette in dubbio la legittimità del presidente e non è caduta nella narrativa russa per screditare e destabilizzare il governo di Kyiv.
 

Il dibattito in Ucraina è ed è stato vivo negli ultimi mesi, molti hanno criticato l’estensione dei poteri di Zelensky sotto la legge marziale e l’indice di gradimento del presidente non è sempre stato alto tra gli ucraini: eppure dal 65 per cento al 74 per cento della popolazione, a seconda della regione di residenza, è d’accordo sul fatto che Zelensky debba restare al potere fino alla fine della legge marziale, e non pensa che la democrazia di Kyiv sia in bilico, al contrario dei suoi detrattori. Più della metà è soddisfatta  di Zelensky mentre soltanto il 22 per cento degli intervistati è contrario  al mantenimento della presidenza. Il sondaggio dimostra che gli ucraini si fidano del presidente e del suo governo, e gli danno  ragione: tenere delle elezioni durante una guerra devastante, con un quinto del territorio ucraino   occupato, è impossibile, così come garantire la sicurezza degli elettori.

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