Editoriali
Putin ristruttura "l'asse del male" contro l'Occidente
Il viaggio a Pyongyang e Hanoi e un progetto nuovo che Mosca non può guidare, per mancanza di mezzi e forze
Vladimir Putin ha concluso il suo viaggio tra Corea del nord e Vietnam. Torna a Mosca con un accordo di difesa con Pyongyang e con la promessa di Hanoi di portare avanti un’intensa cooperazione in fatto di sicurezza, accompagnata dalla firma di una dozzina di accordi su vari temi, dall’istruzione ai progetti per il nucleare civile. Il primo incontro è stato più proficuo del secondo, in cui il capo del Cremlino non ha ottenuto nessuna dichiarazione pubblica di sostegno da parte del presidente vietnamita To Lam. Mosca e Hanoi sono già alleate, la Russia per decenni è stata il principale fornitore di armi per il Vietnam: dal 1995 al 2023, l’80 per cento delle importazioni erano russe, ma poi gli ordini sono diminuiti a causa delle sanzioni.
In un editoriale apparso sul quotidiano del Partito comunista, Nhan Dan, Putin ha ringraziato il Vietnam per la sua “posizione equilibrata sulla crisi ucraina”, vede una sponda nel paese che all’Onu si è sempre astenuto dalle votazioni di condanna dell’invasione russa. Il viaggio di Putin traccia una traiettoria particolare che risponde all’interesse del capo del Cremlino di unire l’ “asse del male” a quello che viene definito il sud globale. L’ “asse del male” non basta per creare delle alleanze alternative. Il sostegno di Cina, Iran e Corea del nord, a diversi gradi di intensità, non dà la misura di un sistema pronto a espandersi: servono altri paesi, quelli che più possono sentire le sirene di Mosca e di Pechino, che possono essere attratti dalle facili soluzioni prospettate per le loro economie. Il capo del Cremlino ha girato la Russia di centottanta gradi, è ormai un paese che guarda a est, ha reciso dal territorio ogni aspirazione occidentale e ne vuole fare il capo di un mondo incentrato a sud-est. Questo “asse del male” con paesi satelliti però non ha un chiaro leader, Putin con questo viaggio ha voluto dimostrare di esserne il federatore, il creatore, ma non ha le forze, non ha i mezzi.
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