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Editoriali

Chi ci pensa alla sicurezza dell'Ue

Redazione

Lo scudo europeo e il rafforzamento delle frontiere saranno temi fondanti del futuro mandato della prossima Commissione. L’iniziativa è a est

La prossima Commissione non potrà non parlare di Difesa, è il tema fondante del futuro mandato dell’Unione europea e un gruppo di paesi sta facendo da traino: quelli affacciati sul fianco orientale e confinanti con la Russia e con la Bielorussia. La guerra di Mosca contro l’Ucraina non finirà presto, se si arriverà a congelare la situazione sul campo di battaglia – ci sono sprovveduti che chiamano questo congelamento “pace” – il Cremlino sarà meno spaventato dall’idea di espandere il conflitto, di indirizzare piccole azioni mirate, rosicchiamenti di territorio ai danni di paesi europei. Ieri Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno lanciato un appello con una lettera congiunta ai capi di stato e di governo del Consiglio europeo. I quattro paesi hanno chiesto di costruire un sistema di infrastrutture di difesa lungo il confine esterno dell’Ue per proteggerlo da minacce militari e ibride: “La portata e i costi di questa iniziativa congiunta richiedono un’azione dedicata dell’Ue”. Non pensano soltanto a minacce militari, da anni infatti  Mosca e Minsk sono impegnate nel traffico di migranti che accompagnano fino al confine per poi spingerli dentro alle frontiere europee.

Nella lettera di Varsavia, Vilnius, Riga si legge: “Parallelamente al nostro sostegno all’Ucraina, dobbiamo assumerci una maggiore responsabilità per la nostra sicurezza e difesa. Dobbiamo spendere di più  e coordinare le iniziative di difesa dell’Unione con la Nato, che rimane la base della difesa collettiva”. I premier polacco e greco Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis hanno presentato un progetto per finanziare uno scudo di difesa aereo europeo per proteggere tutta l’Ue da minacce di droni e missili e hanno suggerito anche dove attingere per prendere i finanziamenti necessari. L’Ue non può più distrarsi o permettersi di non pensare alla sua difesa, fa bene a pararsi a est, ma deve pensare a tutta l’Unione europea e sbagliano i paesi che non partecipano allo slancio di sicurezza continuando a pensare che proteggersi non sia un tema primario per la nuova Commissione.