Verso le presidenziali

Il confronto Biden-Trump, una notte che spiazza i democratici

Marco Bardazzi

Il presidente in carica era chiamato soprattutto a rassicurare i suoi elettori e provare a convincere gli indecisi, non sembra aver ottenuto nessuno dei due obiettivi. Mentre il suo sfidante ha dominato il dibattito. I democratici sono adesso nel panico

La Casa Bianca aveva provato a giocare d’azzardo, ma contro l’ex proprietario dei casinò di Atlantic City, Donald Trump, ha portato a casa solo perdite. In un dibattito anticipato rispetto alla tradizione, nel quale Joe Biden era chiamato soprattutto a rassicurare i suoi elettori e provare a convincere gli indecisi, il presidente non sembra aver ottenuto nessuno dei due obiettivi. I democratici sono adesso nel panico e gli indecisi difficilmente la notte scorsa si sono spostati nella casella degli elettori di Biden.
 


Usando le esagerazioni e le vere e proprie bugie di sempre, ma stavolta pronunciate con calma e quasi con autorevolezza presidenziale rispetto ai precedenti del 2016 e del 2020, Trump ha dominato il primo dibattito presidenziale del 2024, organizzato dalla Cnn. Di solito i candidati alla Casa Bianca non si confrontano fino a settembre, ma stavolta Trump premeva per il faccia a faccia e il Team Biden ha pensato che fosse una buona occasione per recuperare terreno nei sondaggi, che vedono da mesi il presidente inseguire. La scommessa però si rivelata pessima per Biden, che è sopravvissuto al dibattito e se lo è messo alle spalle (forse l’unica nota positiva per lui della nottata), ma ha creato uno stato di ansia nel Partito democratico. Le reazioni subito dopo la fine dei novanta minuti di confronto sono state di aperta preoccupazione anche da parte di esponenti di primo piano. “Questa è la notte che conferma le preoccupazioni che avevamo in tanti”, ha detto impietosamente David Axelrod, ex stratega di Barack Obama e ancora molto vicino al pensiero dell’ex presidente democratico.
 

Era la prima volta che Trump e Biden si incontravano dal 2020 e sul palco di Atlanta, allestito nella sede della Cnn, si sono sostanzialmente ignorati. Niente strette di mano, neppure un cenno di saluto. L’ex presidente non ha mai guardato l’avversario, mentre Biden ha continuato a fissarlo quasi con stupore per tutto il dibattito, ma mai con il tono ironico e i sorrisi che aveva sfoderato nel 2020. I microfoni impostati allo stesso volume sono stati impietosi nel mostrare la differenza tra l’energia di Trump e quella di Biden, nonostante i soli tre anni e mezzo di differenza tra i due.
 

Il presidente è partito malissimo, con voce roca, titubante, poi ha ripreso vigore via via che il dibattito è andato avanti, ma senza mai riuscire a dominare un avversario che come sempre le ha sparate grosse. I moderatori della Cnn, Jake Tapper e Dana Bash, avevano scelto e preannunciato che non avrebbero controbattuto né fatto alcun fact checking in diretta e hanno mantenuto la promessa, al punto da risultare quasi burocratici, lasciando Trump libero di dire quello che voleva. L’immigrazione è stato il tema più caldo della notte, con Trump ad accusare Biden di aver fatto entrare nel paese “migliaia di terroristi, malati di mente, criminali, che stanno uccidendo gli americani”. Biden gli ha risposto punto per punto, sostenendo che si tratta di bugie, ma il tono di voce non lo ha aiutato. “Non ho capito cosa ha detto alla fine – ha replicato a un certo punto Trump – ma credo non lo sappia neppure lui”.
 

L’aborto doveva essere un punto di forza del presidente, ma il tema è emerso all’inizio, quando Biden è apparso ancora confuso dal format della serata, e si è risolto in una serie di botta e risposta senza molto senso. Un punto per Trump, che su questo fronte ha tutto da perdere. Il presidente ha dato il meglio di sé quando le domande sono scese sul terreno dei problemi giudiziari di Trump e sul pericolo che rappresenta per la tenuta della democrazia. “C’è una sola persona su questo palco che è un criminale pregiudicato”, ha detto Biden, ricordando il verdetto di condanna contro Trump deciso dai giudici di New York per aver dato soldi illegali a una pornostar durante la campagna elettorale 2016, per nascondere una notte di sesso “che hai avuto quando tua moglie era incinta”, ha incalzato Biden. Trump ha replicato tirando in ballo il figlio del presidente, Hunter, appena condannato per porto illegale di armi e per un momento il dibattito è diventato rissa, ma senza mai andare fuori controllo. Le falsità forse più clamorose Trump le ha dette sulla politica estera, sostenendo che Biden avrebbe in qualche modo “incoraggiato” Putin ad attaccare l’Ucraina e Hamas ad attaccare Israele. “Il nostro paese ha perso rispetto, ridono tutti di noi”, ha detto Trump, accusando il presidente anche di prendere soldi dalla Cina e di essere un “Manchurian Candidate” (un riferimento a un celebre film su un candidato presidente manovrato e infiltrato dai cinesi per rovinare gli Stati Uniti).
 

“Non ho mai sentito così tante stupidaggini”, ha replicato un Biden in questo caso convincente, che ha ricordato i motivi dell’impegno in Ucraina, l’importanza del ruolo della Nato e il ruolo avuto nel cercare di contenere la risposta di Israele a Gaza.Trattandosi del primo dibattito nella storia tra un presidente e un ex presidente, per buona parte della serata il confronto si è trasformato nella difesa dei risultati delle rispettive amministrazioni. Non c’è stata molta “visione” sul futuro, mancava il consueto candidato che aspira alla presidenza e sfida quello in carica: stavolta si sono confrontati due inquilini dello Studio Ovale che non avevano molto altro da dirsi se non elencare le scelte politiche completamente diverse che hanno fatto. È stato così un po’ su tutti i temi, dalle tasse alla sanità e ai diritti civili. Su diversi temi, poi, entrambi i candidati hanno evitato completamente di rispondere, parlando d’altro. Biden è sembrato farlo involontariamente, quando perdeva il filo del discorso. Trump invece ha deliberatamente ignorato le domande su un possibile, futuro stato palestinese e su cosa intende fare per il climate change. E alla fine i moderatori gli hanno dovuto chiedere tre volte se a novembre accetterà l’esito delle elezioni, ottenendo comunque risposte sempre vaghe.
 


Adesso la parola è agli analisti e ai sondaggi. Per giorni gli americani vedranno su TV e social pezzi e clip del dibattito, i reels di Instagram sono già inondati e i video su Tik Tok – molto spesso impietosi con il presidente – da stanotte girano in tutta l’America. Gli effetti si vedranno tra qualche giorno, ma in pochi si aspettavano che subito dopo il dibattito, non appena Trump e Biden hanno lasciato il palco, ripartisse tra i democratici la discussione sulla possibilità o meno di cambiare in corsa il candidato negli ultimi mesi di campagna. Il presidente doveva rassicurare, ma ha creato il caos e il panico tra i suoi sostenitori.