Gli occhi russo-cinesi sulle Svalbard

Redazione

La Norvegia blocca la vendita dell’ultima proprietà privata ad attori ostili

A metà maggio era uscita la notizia: l’ultima zona ancora sotto proprietà privata nell’arcipelago delle isole Svalbard è in vendita. Sore Fagerfjord, nelle Svalbard sud-occidentali, è la proprietà privata più a nord del mondo, messa in vendita dalla società AS Kulspids per 300 milioni di euro: 60 chilometri quadrati di montagne, un ghiacciaio e cinque chilometri di costa dentro a un’area protetta sin dal 1973.

 

L’altro ieri, però, il governo norvegese, che amministra le Svalbard, ha detto che no, AS Kulspids non può vendere a chi gli pare la sua proprietà, e chi  sia interessato all’acquisto dovrà ottenere il consenso da parte del ministero del Commercio di Oslo. La ministra norvegese Cecilie Myrseth ha fatto sapere che “i proprietari di Søre Fagerfjord hanno detto di voler vendere la proprietà e di essere aperti a vendere ad attori che potrebbero mettere in discussione la legge norvegese sulle Svalbard”, e che questo “potrebbe interferire con la stabilità dell’area e potenzialmente minacciare gli interessi norvegesi”.

 

Secondo i media norvegesi, a capo della AS Kulspids ci sarebbe una donna russa con doppia cittadinanza. Grazie allo statuto speciale delle Svalbard, la Russia ha ancora almeno quattro proprietà nell’arcipelago, tra cui una vecchia miniera, ma a essere sempre più interessati all’area artica sono i cinesi, sin dalla pubblicazione del Libro bianco sull’Artico nel 2018 nel quale Pechino si autodefiniva “paese quasi-artico”.

 

Il mondo è cambiato, e l’aumento dell’influenza russo-cinese nella regione è motivo dall’allarme per l’intelligence di Oslo già da diversi mesi. Ieri il South China Morning Post scriveva che “la Russia sta cercando l’aiuto della Cina per sviluppare una rotta marittima artica che potrebbe quasi dimezzare i tempi di percorrenza tra Europa e Asia”, anche se ci sono ancora molti dubbi sulla fiducia tra Mosca e Pechino in grandi progetti di cooperazione come quello. Intanto, la Norvegia fa quello che può, e per la prima volta dopo molto tempo tiene compratori interessati alla larga dall’estremo nord.

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