Editoriali
La minaccia islamista è sempre lì, e semmai è peggiorata
L’intelligence francese divisa tra Russia, Cina e il pericolo attentati: lo sforzo gigantesco dopo il 7 ottobre è riuscire ad avere servizi d’informazione che sappiano affrontare le nuove minacce sempre più numerose e pericolose
Il ministero dell’Interno francese due giorni fa ha fatto sapere che i servizi di sicurezza hanno arrestato un diciottenne di origine cecena a Saint-Étienne, sospettato di aver progettato un attacco di “ispirazione islamica” da portare a termine durante una partita di calcio dei Giochi olimpici che iniziano tra poco meno di due settimane a Parigi. Dieci milioni di visitatori, diecimila atleti: l’allerta per il terrorismo in Francia è al massimo livello in vista del gigantesco evento sportivo. Soprattutto perché la minaccia islamista non si è mai davvero attenuata. In un’audizione al Senato, qualche mese fa, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin aveva detto che, dopo l’attacco all’insegnante nella città di Arras da parte di un ceceno radicalizzato nell’ottobre scorso, per il momento gruppi più organizzati come al Qaida e lo Stato islamico non hanno “i mezzi” per attaccare la Francia – ma certo non gli manca la motivazione.
Darmanin aveva anche aggiunto che l’intelligence “non è una scienza esatta”. Ieri Intelligence online, portale di news con ottime fonti nei servizi segreti francesi, scriveva che dopo l’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, il Dcri, cioè il servizio informazioni all’interno della Francia, è stato costretto a concentrarsi molto sulle “minacce strategiche e sistemiche” come la Russia e la Repubblica popolare cinese. Questo, però, ha portato a un reindirizzamento di molte risorse, scoprendo la minaccia più concreta, quella che arriva dal radicalismo islamico e che – secondo l’intelligence americana – dopo il 7 ottobre potrebbe essere molto più pericolosa di quanto crediamo. Il mondo è cambiato, ma chi odia l’occidente vuole continuare a colpirlo. Lo sforzo gigantesco di questa nuova èra sarà riuscire ad avere servizi d’informazione e d’intelligence all’altezza delle nuove minacce sempre più numerose.
L'editoriale dell'elefantino